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Discarica a Giammiglione, Voce: «La battaglia per il no va fatta in ambito istituzionale»

Il sindaco di Crotone contro il progetto dell’imprenditore Guglielmo Maio: «Non sono disposto ad incontrarlo»

Pubblicato il: 22/09/2023 – 13:11
di Gaetano Megna
Discarica a Giammiglione, Voce:  «La battaglia per il no va fatta in ambito istituzionale»

CROTONE La battaglia per impedire la realizzazione della discarica proposta dall’imprenditore Guglielmo Maio a Giammiglione, a ridosso del centro abitato di Crotone, «va fatta in ambito istituzionale». A parlare è il sindaco della città pitagorica, Vincenzo Voce, che chiarisce di non potere avere lo stesso comportamento di quando era a capo di un’associazione ambientalista e denunciava le questioni nelle piazze e nei presidi davanti alle fabbriche dismesse. Quei metodi, secondo il sindaco, non sono più proponibili perché oggi Voce incarna la massima istituzione e deve avere un comportamento adeguato al ruolo che ricopre. Le battaglie ambientaliste, quindi, le porta avanti, come dice lui, «nel corso delle conferenze dei servizi», dove non disdegna di alzare il volume della voce o di lanciare in aria le carte, come è successo in una delle riunioni convocata per discutere del progetto presentato da Maio. Non esclude, comunque, che possa mettersi alla testa di una iniziativa proposta dalle associazioni ambientaliste e di coinvolgere gli altri sindaci del Crotonese. «Spetta alle associazioni avanzare la proposta e il sindaco non farà mancare il proprio apporto», chiarisce. Le istituzioni, invece, agiscono proponendo i ricorsi al Tribunale amministrativo regionale e impostando anche altre azioni legali. Tutte queste attività, però, potevano essere evitate e il progetto presentato da Maio accantonato sin da subito se «l’amministrazione regionale della Calabria guidata da Mario Oliverio e l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo avessero realizzato un buon fattore di pressione, come è sato fatto in altre regioni italiane».

Il problema nasce, secondo Voce, perché non è stato disposto correttamente «il fattore di pressione areale». Si spoglia dagli abiti di sindaco e indossa quelli di ingegnere e professore, quando spiega che cos’è il fattore di pressione. «Il fattore di pressione stabilisce un determinato numero di metri cubi di discariche per chilometro quadrato». «Se all’epoca avessero fatto non solo il fattore di pressione provinciale e comunale, ma quello areale, come è avvenuto in Lombardia e come si usa fare dappertutto, Crotone già da un bel pezzo non avrebbe dovuto fare discariche». Continuando il suo ragionamento tecnico ha detto che «il fattore areale in Lombardia stabilisce che in un raggio di cinque chilometri (78,5 chilometri quadrati) il limite massimo di fattore di pressione deve essere di 64.000 metri cubi per chilometri quadrato». «Allo stato attuale – ha detto ancora – il fattore areale che abbiamo a Crotone è di 89.000 metri cubi per chilometro quadrato». Questi numeri dicono che, se viene applicata anche in Calabria la regola che si è deciso di adottare nella civilissima ed evoluta Lombardia, la discarica di Maio non dovrebbe essere autorizzata. Basterebbe semplicemente calcolare i rifiuti presenti a Columbra (discarica di proprietà dei fratelli Vrenna) e quelli stipati nell’ex discarica comunale di Farina per avere un fattore areale di gran lunga superiore a quello deciso per la Lombardia. Voce in prima battuta non ne parla, ma a queste due discariche vanno aggiunti anche i veleni presenti nella “Passeggiata degli innamorati” e gli impianti attivi, presenti sul territorio di Crotone, che si occupano di rifiuti. La verità che tutti fanno finta di non sapere è che Crotone è una città accerchiata da rifiuti di ogni genere. «Calcolando i rifiuti presenti nelle due discariche (Columbra e Farina), Crotone ha un fattore areale che supera del 40% quello della Lombardia», ha continuato a dire e ha aggiunto: «Come mai alla Regione non hanno deciso di rinunciare al fattore di rischio areale?». La domanda resta senza risposta. Secondo Voce, poi, i cittadini dovrebbero leggere i verbali delle conferenze dei servizi «per capire chi sono i nemici di Crotone, leggendo si scoprirebbe che io ho chiesto di tenere conto del fattore di pressione areale il 18 marzo del 2022». «Chiedo pubblicamente il fattore areale, perché il sito di Columbra allo stato attuale ha circa sei milioni di metri cubi di rifiuti ed è ubicato a 3,5 chilometri dal nuovo sito di Giammiglione».

Tutti fanno finta che il problema non c’è

«E’ vergognoso continuare ad insistere con il proposito di realizzare nuove discariche in un territorio che ha già dato». Succede anche che si ragiona senza tenere conto dei soggetti che dovrebbero essere interpellati prima di iniziare a ragionale sulle autorizzazioni. Voce fa l’esempio dell’Autorità di bacino che non era stata chiamata ad esprimersi sul progetto proposto da Maio. E’ stato il Comune di Crotone a chiedere il coinvolgimento dell’autorità di bacino che ha espresso un parere con prescrizioni. «Il sito di Giammiglione – ha sottolineato Voce – è un bacino, una vasca di laminazione naturale e la discarica non può essere allocata perché è un’area di rischio alluvionale». La soluzione proposta è quella di mettere tubi sotterranei che collettano le acque del torrente Giammiglione. La città pitagorica non è immune da situazioni climatiche estreme. Quella zona è stata interessata dalla “furia” delle acque dell’alluvione che ha messo in ginocchio la città il 14 ottobre del 1996 (ci sono stati sei morti).

L’imprenditore sta tentando di avere un incontro che il sindaco rifiuta

Addirittura Maio, nell’ultima conferenza dei servizi, ha presentato una memoria dalla quale si evince che «la discarica potrebbe rappresentare un fattore positivo per la città». Ovviamente Voce non condivide questa ipotesi e parla di un business importante per il proponente. «Maio – ha evidenziato Voce – sta tentando di avere un incontro con il sottoscritto per spiegare le questioni positive per la città, non c’è niente da spiegare ed io non sono disponibile ad incontrarlo». «La battaglia va fatta sul fattore di pressione e sulla mia richiesta di calcolo la Regione non ha risposto».

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