Il Sindacato dei pensionati SPI Cgil Calabria chiede che la Conferenza permanente sulle problematiche degli anziani e dei pensionati assuma concretamente il ruolo assegnatole dalla legge istitutiva e diventi realmente il luogo di confronto tra Regione e Organizzazioni Sindacali sulle prospettive future dei piani sociali di zona, sul piano triennale nazionale e regionale sulla non autosufficienza e sull’integrazione sociosanitaria, questioni sulle quali è urgente avviare una seria discussione alla luce anche di alcune importanti novità che sono state introdotte da leggi e provvedimenti nazionali. In Calabria non sono stati costituiti i tavoli con le parti sociali per discutere delle problematiche degli anziani, come previsto dall’art.11 della LR n. 12/18, e anche in tema sanitario il commissario ad acta alla sanità ha approvato la riorganizzazione della rete sanitaria territoriale e ospedaliera senza coinvolgere i sindacati. Per non parlare poi dei ritardi in tema di integrazione sociosanitaria, divenuta ormai un miraggio lontano mentre, al contrario, la sua realizzazione potrebbe favorire una presa in carico integrata dei bisogni di cura sia sanitari che assistenziali.
Il nostro Paese torna in dietro e rischia di lasciare indietro i più fragili, anziani, donne e giovani che rimangono esclusi dalla possibilità di miglioramento di una vita degna di un paese civile e che non hanno adeguati servizi a supporto ed a garanzia dei diritti sanciti dalla Costituzione. Chi ne fa le spese maggiormente è il Mezzogiorno che, storicamente privo di un welfare strutturato, si impoverisce socialmente con l’emigrazione dilagante dei giovani e la mancata possibilità di rilancio verso il futuro. La Calabria oltre alla mancanza di servizi essenziali e allo spopolamento delle aree interne, ha un tessuto sociale caratterizzato da una crescita continua di popolazione anziana e, di conseguenza, di una maggiore domanda di interventi sociosanitari e assistenziali, ma ad oggi il governo ha tagliato i fondi del PNRR anche per la medicina territoriale e per il sociale. Non sappiamo in che modo tutto ciò inciderà nella nostra regione, con quali criteri si sceglierà quale Casa della Salute o ospedale di comunità non saranno messi a regime, pur sapendo che anche quelli programmati e allocati su edifici esistenti da ristrutturare non hanno finanziamenti per il personale e corrono il rischio di diventare cattedrali nel deserto o facile preda dell’imprenditoria privata. Invariate anche le risorse della legge 33/2023 in materia di politiche in favore delle persone anziane.
I pensionati, i soggetti fragili e più poveri, i disoccupati e i giovani meritano delle risposte e per questo è arrivato il momento di mobilitarsi per il nostro Paese, per il Sud e per la Calabria che merita, non solo risposte ,ma prospettive per un futuro migliore. Con questa consapevolezza saremo in piazza a Roma il sette ottobre per la manifestazione nazionale “La via maestra” a difesa dei lavoratori e pensionati calabresi.
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