NOCERA TERINESE Dopo oltre due anni dallo scioglimento del Consiglio comunale per «infiltrazioni mafiose» e il commissariamento prorogato di altri sei mesi lo scorso dicembre 2022, Nocera Terinese prova a voltare (di nuovo) pagina e ristabilire la macchina democratica alla guida del piccolo centro del Catanzarese. Nocera Terinese prova, dunque, a scrollarsi il peso dell’inchiesta della Dda di Catanzaro “Alibante” che, a maggio del 2021, aveva portato all’arresto di 17 persone e aveva acceso i riflettori sul presunto dominio del clan Bagalà operante sulla zona costiera compresa tra i comuni di Nocera Terinese e Falerna, e le infiltrazioni sulle rispettive amministrazioni comunali.
La vita politica del centro del Catanzarese riparte da tre candidati a sindaco per tre liste differenti: Antonio Macchione con “Progetto Nocera”; Sonia Rocca con la lista “Rinascita per Nocera” e “Liberi di Scegliere” con candidato a sindaco Saverio Russo.
I candidati nella lista “Progetto Nocera” sono Gianluca Filandro; Vittorio Matteo Macchione; Serafino Mastroianni; Nicole Mendicino; Renato Motta; Bruno Spizzirri; Antonio Francesco Michele Pulice; Giuliano Trunzo; Francesco Vaccaro; Domenico Clausi.
Candidati della lista “Rinascita per Nocera” sono, invece, Salvatore Vaccaro; Luciano Pontieri; Napoleone Ferlaino; Antonella Motta; Roberta Marghella; Benito De Cario; Immacolata Maria Pontieri; Salvatore Cabano; Anna Falconio; Antonio Motta.
Infine, i candidati nella lista “Liberi di scegliere” sono Eleonora Bifano; Giuseppe Ruperto; Michele Trunzo; Sergio Guido; Luca Pio Macchione; Teresa Macchione; Giuseppe Mastroianni; Giuseppe detto “Pippo” Mendicino; Sesto Franco Mendicino; Antonio Motta.
I candidati a sindaco avranno a disposizione poco più di un mese per convincere gli elettori. Si andrà al voto, infatti, il 22 e il 23 ottobre prossimi. Nocera Terinese e i cittadini, dunque, si preparano a vivere una nuova esperienza politica, cercando di cancellare (e in fretta) le ultime pagine non proprio esaltanti: dalla caduta di Fernanda Gigliotti dopo poco più di un anno e mezzo, a gennaio 2018, all’esperienza “lampo” di Pandolfo: eletto sindaco e giugno e dimessosi ad agosto dello stesso anno, con l’ombra – secondo gli inquirenti della Dda – del presunto boss Carmelo Bagalà. (g.curcio@corrierecal.it)
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