REGGIO CALABRIA Lungo ma senza particolari sussulti. Il primo Consiglio regionale dopo la lunga pausa agostana risente chiaramente del clima ancora estivo rivelandosi una seduta per così dire “consociativa”. Del resto le pratiche all’ordine del giorno, anche importanti, non erano certo tali da far venire la voglia di darsele di santa ragione e quindi alla fine c’è il via libera dell’aula al più con l’astensione dell’opposizione, in genere all’unanimità. Una non belligeranza che si dipana tra qualche schermaglia, tra qualche critica accennata dai banchi della minoranza ma senza toni acri e qualche squillo, come lo sfogo dell’assessore alle Politiche sociali della Giunta Occhiuto Emma Staine, per la quale nel socio-assistenziale dopo 30 anni la Calabria è ancora all’anno zero. Tra i provvedimenti licenziati dal Consiglio regionale una sorta di legge quadra in tema di tutela degli animali domestici e di lotta al randagismo frutto dell’unificazione bipartisan di due testi di provenienza diversa.
Il Consiglio regionale ha anzitutto dato l’ok ai documenti contabili dell’Aterp e dell’Arpacal. Sul punto si registrano le perplessità dell’opposizione -segnatamente di Raffaele Mammoliti e Amalia Bruni del Pd e di Antonio lo Schiavo del Misto – che evidenziano ancora le criticità gestionali degli enti strumentali sollecitando dalla maggioranza e dalla Giunta un approfondimento e una valutazione complessiva del sottogoverno della Regione da fare in Consiglio. Per il centrodestra prende la parola il presidente della seconda Commissione Bilancio Antonio Montuoro, di Fratelli d’Italia, che ricorda «i passi avanti fatti in questo settore, fermo restando che si deve proseguire su questa strada, ma c’è una sinergia positiva tra Giunta e Consiglio». Dibattito più serrato su una proposta di legge regionale, presentata da Giovanni Raso della Lega, che interviene in tema di edilizia sociale con una proroga che punta a dare sollievo alle imprese che dovevano realizzare gli alloggi e che sono con i cantieri fermi a causa dell’aumento dei costi e delle rigidità del sistema bancario. Secondo l’opposizione – anche qui Bruni, Mammoliti e Lo Schiavo, che comunque annunciano voto a favore «in linea di principio» – si tratta di «un’ennesima proroga che produce opacità dei testi, poca chiarezza, senza alcun approfondimento in commissione». Replica di Raso: «Non bisogna fare i maestrini, sappiamo che sono tante proroghe ma le facciamo per il bene delle imprese che si sono accollate l’onere di fare alloggi sociali. Vorrei sentire dall’opposizione proposte e non solo critiche».
Via libera senza particolari sussulti a una modifica della legge regionale in tema di aree protette e biodiversità, a una legge in tema di impianti radioelettrici, di lotta all’elettromagnetismo e di telecomunicazioni, una legge in tema di edilizia residenziale pubblica, più sostenuta la discussione su una legge che interviene in materia di “Strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena”. Il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci manifesta dei dubbi chiedendosi «come mai a livello nazionale i minori accompagnati calano nella misura dell’80% mentre qui in consiglio regionale ci troviamo a discutere una legge che vuole aumentare i posti a disposizione in questi centri?». Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso precisa: «Questa legge interviene su una fattispecie che in Calabria non era mai stata normata. Per la prima volta invece di mandare i nostri giovani colpiti da provvedimenti giudiziari si cerca di lasciarli mantenerli qui, ecco perché la maggiore esigenza di nuovi posti e l’esigenza di questa legge». Prende la parola anche l’assessore regionale al Welfare Emma Staine, che lancia il macigno: «Non voglio dire ora cosa ho trovato in questo settore, stiamo affrontando come Giunta, come Lega e come maggioranza le problematiche passo passo, step alla volta, non è facile perché dobbiamo colmare 30 di mancata programmazione. In Calabria i servizi socio-assistenziali non sono mai stati strutturati, probabilmente si è pensato solo agli interessi elettorali». La chiosa di Alecci: «Le somme le tireremo a fine legislatura». Infine, unanimità alla legge quadro bipartisan – nata dall’unificazione di un testo presentato da Giuseppe Graziano di Azione e da Ferdinando Laghi di DeMa – recante “Promozione del benessere degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”. Qualche osservazione critica di Alecci, che si chiede perché si prevedono 600mila euro in tre anni per la sensibilizzazione («meglio utilizzarli per la pet therapy», dice il dem), ma sia Laghi sia Graziano evidenziano gli aspetti positivi del testo, frutto anche dell’apporto fondamentale delle associazioni ambientaliste, spiegando comunque che si tratta di un testo «migliorabile». (c. a.)
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