CROTONE Manifestazione in piazza per impedire l’approvazione del progetto di dimensionamento scolastico proposto dall’amministrazione provinciale di Crotone. Si terrà lunedì prossimo, 1 ottobre, a partire dalle ore 10. L’iniziativa è stata organizzata dai rappresentanti dell’Istituti Pertini, del Nautico e dal comitato associazione Margherita Aps. Si tratta di una manifestazione congiunta che prevede la partecipazione di genitori, studenti e docenti. L’obiettivo è quello di arrivare alla correzione del progetto che penalizza, in particolare, alcune scuole che operano nella città capoluogo di provincia. Ieri c’è stata anche un’assemblea molto partecipata, tenutasi all’Istituto “Pertini”, che ha registrato anche la partecipazione di amministratori e partiti, oltre ovviamente a studenti, genitori e docenti. La questione del dimensionamento, oggi, è stata oggetto di valutazione da parte della giunta comunale di Crotone che, su proposta dell’assessore alla Pubblica istruzione, Nicola Corigliano, ha predisposto un proprio piano di dimensionamento, tenendo in debito conto “le nuove disposizioni in materia di dimensionamento rivenienti dalle linee guida approvate dalla Regione Calabria”. L’idea-proposta predisposta dalla giunta comunale è stata trasmessa alla Provincia pitagorica, a cui spetta il compito finale di approvare e redigere il documento conclusivo sul dimensionamento. In una nota diffusa oggi, si legge che “la Giunta ha ritenuto proporre una propria proposta di organizzazione della rete scolastica comunale più adeguata alle esigenze della popolazione scolastica della città che tiene, tra l’altro, conto sia della storicità degli istituti scolastici e di tutte le situazioni di criticità”. Il ragionamento della Giunta parte dal numero di studenti che frequentano le scuole della città, che “attualmente sono 6130”. L’idea del Comune di Crotone prevede l’istituzione di sei plessi: “Alcmeone (1184 alunni), Alfieri (918 alunni), Cutuli (1071 alunni), Giovanni XXIII (1068 alunni), Papanice (821 alunni) e Rosmini (1068 alunni)”. Nella nota si legge ancora: “Nello specifico: I’Istituto comprensivo Alcmeone (Infanzia S. Francesco, primaria via Saffo, primaria Via S. Francesco, Media plesso ex Università, Infanzia via Saffo, Media plesso centrale”; Ic Vittorio Alfieri (plesso Albani, plesso Codignola, Secondaria Alfieri, Plesso Salica); Ic Cutuli (plesso infanzia, plesso primaria, plesso media, plesso infanzia ex DM; Ic Giovanni XXIII (plesso Montessori, plesso Giovanni XXIII, plesso primaria ex Don Milani, plesso medie ex DM); Ic Papanice (infanzia Papanice, infanzia Margherita, infanzia Pizzuta, primaria Papanice, primaria Margherita, primaria Pizzuta, secondaria Papanice, secondaria Margherita, infanzia Fondo Gesù, primaria Fondo Gesù); Ic Rosmini (infanzia Rosmini, infanzia Principe di Piemonte, primaria Rosmini, primaria Principe di Piemonte, medie Anna Frank, media Principe di Piemonte). La proposta del Comune riguarda esclusivamente l’organizzazione delle scuole dell’infanzia, elementare e secondaria di primo grado (scuole medie). Il comparto scolastico di esclusiva competenza comunale. Il Comune, infatti, ha la responsabilità delle strutture e di tutte le altre questioni attinenti il funzionamento di queste tipologie di scuole, fatta eccezione ovviamente della didattica che compete esclusivamente al corpo docente. Intanto oggi il Partito democratico di Cotronei si è inserito nella polemica contro la Provincia per “avere proposto di cancellare un pezzo della storia di Cotronei, prevedendo la soppressione dell’istituto tecnico – professionale Margherita Hack”. “L’istituto Margherita Hack – scrive il Pd – viene diviso, spostando una parte al Liceo Scientifico di Petilia Policastro ed un’altra parte all’istituto di Ciró Marina”. Le distanze tra Cotronei e Cirò Marina sono consistenti, alla luce anche della mancanza di mezzi pubblici che collegano le due realtà comunali e di strade con vincoli stringenti (limiti di velocità assurdi). Come farà il dirigente a garantire la propria presenza quotidiana su tutte le scuole di sua pertinenza? “Una proposta, davvero senza senso, – evidenzia il Pd – che è da considerare chiaramente un atto ostile e di sfregio verso il nostro comune ed a vantaggio di altri territori”.
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