ROMA Minacce di morte per il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. E’ lo stesso Salvini a renderlo noto in un post sui social network in cui condivide lo screenshot delle minacce, con tanto di nome e cognome dell’autore: “Devi morire mafioso del c…Parli male del Sud ma sei il primo camorrista e ‘ndranghetista italiano. Uomo di m…”. E ancora: “Rispondi infame. Tanto so casa tua. Prima o poi salterai in aria. Ciao fascista mafioso”. Minacce alle quali replica Salvini: “Paura? No. Querela? Sì”.
«La Lega Calabria – si legge in una nota – desidera esprimere la più sincera solidarietà al ministro Matteo Salvini per le minacce di morte che ha ricevuto tramite Instagram. Condanniamo fermamente questo gesto vile e inaccettabile, che rappresenta una grave violazione della libertà e della sicurezza personale. È fondamentale che le autorità competenti si impegnino al massimo per individuare l’autore di questo messaggio minatorio. Non possiamo permettere che episodi del genere rimangano impuniti, poiché minano la democrazia e il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni. In un contesto politico in cui il confronto e il dibattito dovrebbero essere basati sul rispetto reciproco e sulle idee, è inaccettabile che si arrivi a minacciare la vita di una persona».
«La violenza e l’intimidazione – continua la nota – non hanno posto nella nostra società e dobbiamo tutti unirci per condannarle senza riserve. Rinnoviamo il nostro sostegno al ministro Salvini e a tutti coloro che, nel corso della loro attività politica, si trovano ad affrontare minacce e atti intimidatori. Siamo convinti che la forza delle idee e il rispetto per la democrazia possano superare qualsiasi forma di violenza e intolleranza. Chiediamo a tutti i cittadini di essere vigili e di denunciare qualsiasi forma di minaccia o violenza, affinché possiamo vivere in una società libera e sicura per tutti. Non dobbiamo permettere che l’odio e l’intolleranza prevalgano, ma dobbiamo lavorare insieme per costruire un futuro migliore, basato sul rispetto reciproco e sulla convivenza pacifica».
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