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Il caso

«Non si possono trattenere i migranti». Il Tribunale di Catania ne “libera” 4

Negata la convalida del trattenimento per quattro tunisini. Salvini: «Ma avevano il legale sul barcone?»

Pubblicato il: 30/09/2023 – 18:11
«Non si possono trattenere i migranti». Il Tribunale di Catania ne “libera” 4

CATANIA Sono quattro i casi di migranti, tutti tunisini, sui quali il Tribunale di Catania si è espresso negando la convalida del trattenimento. Si tratta di uomini tra i 23 e i 38 anni. Sentito ieri all’udienza di convalida uno dei richiedenti asilo, arrivato a Lampedusa il 20 settembre e poi trasferito a Pozzallo, ha spiegato di aver chiesto protezione internazionale «perché perseguitato per caratteristiche fisiche che i cercatori d’oro del suo Paese, secondo credenze locali, ritengono favorevoli nello svolgimento della loro attività (particolari linee della mano, ecc.) e di essere privo di documenti perché, nella fuga, non aveva potuto prelevarli dall’abitazione».
In un altro caso il motivo dell’allontanamento dal Paese di origine, ha spiegato un ventitreenne, era legato a dissidi con i familiari della sua ragazza, i quali, come ha dichiarato davanti al giudice, volevano ucciderlo ritenendolo responsabile della sua morte, annegata in un precedente tentativo di raggiungere le coste italiane.
Un terzo richiedente asilo ha, invece, motivato la sua partenza «perché ho avuto problemi con mia moglie in ospedale, mia moglie più volte è rimasta incinta, per tre volte ha partorito ma per mancanza di adeguate cure ospedaliere i neonati non sono sopravvissuti. Mia moglie è rimasta in Tunisia con uno dei miei figli. Nel mio Paese le cure sono a pagamento e per questo ho deciso di partire».
E per il quarto richiedente asilo il motivo dell’allontanamento della Tunisia era dovuto a «questioni essenzialmente economiche e per minacce che aveva ricevuto da alcuni suoi creditori».
In tutti e quattro i casi il giudice della sezione immigrazione di Catania non ha convalidato i provvedimento di trattenimento emessi dal questore di Ragusa. «Deve escludersi che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto di fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale», scrive il giudice ritenendo che non sussistano dunque i presupposti per il trattenimento dei richiedenti asilo.

Il Viminale impugnerà il provvedimento

A quanto si apprende, il ministero dell’Interno impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania che ha negato la convalida del trattenimento di un migrante irregolare: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di altro giudice.

Legale dei richiedenti asilo

«Non so a che pro il Viminale impugna» afferma all’AdnKronos Salvatore Vitale, legale di uno dei migranti per i quali il giudice di Catania non ha convalidato il provvedimento di trattenimento del questore di Ragusa. «Non so cosa vorrà ottenere, forse per dare dimostrazione che il provvedimento del tribunale di Catania venendo, non so, dichiarato illegittimo, possa non trovare accoglimento e applicazione in un medesimo provvedimento più avanti».
«Nella realtà – aggiunge – il tribunale di Catania è stato chiaro perché quando parla di fideiussione bancaria personale non compatibile con la direttiva 33 del 2013 dell’Ue con applicazione dell’articolo 10 della carta costituzionale e con violazione pure dell’articolo 13 della carta costituzionale, si tratta di chiara violazione dei diritti del soggetto che presentatosi, tra l’altro in luogo diverso da Lampedusa – evidenzia il legale – diviene richiedente asilo e poi viene ‘giudicato’ con un procedimento di convalida illegittimo solo a differenza di sette giorni trovando una privazione illegittima delle libertà personali». «Fanno poi sorridere – sottolinea il legale- i commenti circa l’indirizzo politico del tribunale di Catania. Assolutamente no. E’ chiara tutela dei diritti ed applicazione della legge a prescindere, quindi, da ideologie di destra o di sinistra».
L’avvocato Vitale, a domanda, risponde di «essere ancora in attesa» di sentire il suo assistito. «In realtà – rivela- erano due. Il primo, per il quale è intervenuto un provvedimento di favore, ancora non si è fatto sentire. Il secondo invece non lo conosco perché, paradossalmente, dopo aver fatto la penultima convalida, il vice Questore ha ‘avvertito’ che l’ultimo assistito aveva inspiegabilmente rinunciato alla propria richiesta di asilo – conclude il legale Vitale- manifestando questa volontà e per questo aveva deciso di rientrare nel Paese di origine. Non so come commentare in tal senso».

Salvini: «Ma aveva il legale sul barcone?»


«Sbarcato da 10 giorni e ricorso subito accolto dal Tribunale. Ma aveva l’avvocato sul barcone??? Riforma della giustizia, presto e bene» scrive su Facebook il vicepremier Matteo Salvini commentando la vicenda.

Sindaco di Pozzallo: «Continueremo ad accogliere i migranti»

«Le sentenze si rispettano” dice all’Adnkronos il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. «Va ricordato che dopo quella del tribunale di Catania, il centro di rimpatrio veloce all’interno dello stesso hotspot di Pozzallo, è stato svuotato dai quattro ospiti tunisini» dice, aggiungendo che il recente decreto del governo sarebbe «illegittimo in più parti, alla luce del diritto comunitario e della Costituzione italiana».
«Ho sempre manifestato perplessità sulla realizzazione di questi centri. Il fenomeno della immigrazione – aggiunge – presuppone anche altri impegni del governo che si muovono nella direzione di una vera e concreta di politica di integrazione». «In ogni caso – conclude Ammatuna – la città di Pozzallo continuerà come sempre nella sua politica di accoglienza in sinergia con le altre istituzioni».

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