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Da oggi al via il fermo della pesca anche nel Tirreno calabrese

Dal 3 ottobre riprenderanno, invece, le attività nel tratto di costa che va da Brindisi a Reggio Calabria

Pubblicato il: 01/10/2023 – 17:22
Da oggi al via il fermo della pesca anche nel Tirreno calabrese

ROMA Stop al pesce fresco a tavola nel Tirreno per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività delle marinerie da Genova a Livorno, da Napoli a Gioia Tauro, da Palermo a Cagliari. Lo ricorda Coldiretti Impresapesca in occasione dell’avvio del provvedimento che dal 1 al 30 ottobre ferma le operazioni nei porti di Liguria, Toscana, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Dal 3 ottobre riprendono, invece, quelle nel tratto di costa tra mar Ionio e Tirreno che va da Brindisi a Reggio Calabria. Esente la zona di Roma dove le attività si erano già fermate nel mese di giugno. Come lo scorso anno – spiega Coldiretti Impresapesca – in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di fermo a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata. Il fermo cade quest’anno in un momento difficile – denuncia Coldiretti Impresapesca – per la flotta con l’impennata del prezzo del gasolio che negli ultimi tre mesi ha fatto registrare un incremento del 25%, fino a 90 centesimi al litro. Ma a pesare sono anche le nuove linee di indirizzo della Commissione Ue a partire dal divieto del sistema di pesca a strascico e dalla restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali, denuncia Coldiretti Impresapesca, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030. Senza dimenticare l’invasione del granchio blu che sta danneggiando gravemente le attività di acquacoltura lungo tutta la Penisola. Il fermo – conclude Coldiretti Impresapesca – non deve essere una mera restrizione dei tempi di pesca, misure già abusate dai regolamenti comunitari, ma deve avere come obiettivo quello di tutelare le risorse target nelle fasi biologiche più importanti quali la nascita e l’accrescimento dei giovanili, una fase di tutela che non può essere disgiunta dalla attenzione alla sostenibilità economica delle imprese di pesca coinvolte alla misura di fermo e dalla sostenibilità sociale per la tenuta dei territori costieri e delle tante economie collegate alla produzione ittica quali il commercio, la ristorazione, il turismo e la cantieristica.

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