COSENZA «Il rapporto informativo offerto dai collaboratori di giustizia è utile, quando lo stesso inizia a parlare dei suoi interessi personali e familiari. Se arrivano input e suggestioni su altre consorterie contrapposte quello è un campanello di allarme, è il tentativo di rafforzare sé stesso per indebolire gli altri. Occorre approfondire e riscontrare fino alla paranoia le dichiarazioni del collaboratore». E’ il nuovo Questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, a dirlo nel corso della conferenza stampa indetta nel giorno del suo insediamento ufficiale. Cannizzaro subentra a Michele Spina, in pensione dopo il saluto di sabato scorso.
Per Cannizzaro si tratta di un ritorno in Calabria, dove ha ricoperto un ruolo importante alla Sezione Investigativa del Nucleo Antisequestri della Polizia di Stato operante nella locride per poi assumere la vice dirigenza del Commissariato di Villa San Giovanni. Inoltre ha diretto il Commissariato di Polizia di Cittanova e nel 1995 è stato trasferito alla Squadra Mobile di Reggio Calabria, dove ha diretto la Sezione Narcotici e concluso numerose indagini volte al contrasto del traffico di stupefacenti. Ha anche diretto per alcuni anni la Sezione omicidi della Squadra Mobile reggina, della quale è stato Vice dirigente e nella cui veste ha diretto operazioni investigative di contrasto alla immigrazione clandestina, culminate con lo smantellamento di due organizzazioni criminali di respiro internazionale che gestivano gli sbarchi sulle coste calabresi. Dal 2004 ha diretto per cinque anni il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro, dove ha condotto importanti operazioni antimafia che hanno permesso, tra l’altro, di fare luce su traffici e interessi illeciti sul porto di Gioia Tauro, gestiti dallo storico sodalizio mafioso facente capo alle famiglie Molè e Piromalli. Promosso Primo Dirigente nel 2008, dirige per un anno il Commissariato di Polizia di Lamezia Terme. L’ultima esperienza prima di arrivare a Cosenza, alla guida della Questura di Prato. «Non mi discosterò da quelli che sono gli orientamenti già avviati da questa Questura, dagli organi investigativi. Sicuramente non è una provincia che si evidenzia soltanto per gli aspetti legati alla criminalità. Su quelli sicuramente non ci saranno disattenzioni, non ci saranno arretramenti», sottolinea Cannizzaro che poi aggiunge: «Il controllo del territorio ovviamente è importante, mi confronterò con i colleghi della squadra mobile per una maggiore pervasività investigativa». (f.b.)
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