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l’annuncio

Fp Cgil e Uil Fpl: «Il personale del comune di Vibo Valentia è in stato di agitazione»

Tra le cause «la mancata stipula del contratto collettivo» e «l’anomalo incremento delle risorse per la retribuzione di posizione degli incarichi di Elevata Qualificazione»

Pubblicato il: 02/10/2023 – 12:32
Fp Cgil e Uil Fpl: «Il personale del comune di Vibo Valentia è in stato di agitazione»

VIBO VALENTIA La Fp Cgil e la Uil Fpl hanno annunciato lo stato di agitazione di tutto il personale del Comune di Vibo Valentia. La decisione è arrivata a seguito dell’assemblea svoltasi lo scorso 27 settembre nella sala consiliare del Comune di Vibo Valentia, con voto unanime dei dipendenti e dell’ampio mandato ricevuto dagli stessi. «Ciò che fortemente preoccupa i sindacati «è il reiterato atteggiamento dell’amministrazione, e in particolare del Segretario generale, anche in qualità di presidente della delegazione trattante», in quanto «con nota Prot. n° 27080 del 29.05.2023 il segretario Generale, Dr Domenico Libero Scuglia, convocava per giorno 05.06.2023 (ore 10:00) le OO.SS.,la Rsu e i componenti delle delegazione trattante (D.ssa Teti; D.ssa Santoro; Dott. Messina) per “avvio della trattativa per la stipula dell’ipotesi di contratto collettivo decentrato integrativo di destinazione delle risorse decentrate per l’anno 2023”; in sede di incontro di Delegazione Trattante del 05.06.2023, la Parte Pubblica, in persona del Dott. Massimiliano Messina, ha dichiarato a verbale “che nella scheda di costituzione di parte stabile è stata aumentata la parte da destinare alle Elevate Qualificazioni, aumento dovuto per esigenze organizzative dell’Ente”. Quanto dichiarato dal citato rappresentante di parte pubblica, è stato prontamente eccepito dalle scriventi OO.SS. e dalla Rsu del comune di Vibo Valentia, in quanto l’aumento da destinare alle Elevate Qualificazioni risulterebbe arbitrario e in violazione dell’art. 79 ove risultasse superiore alla misura prevista dello 0,22% (comma 3), oltre ad infrangere, potenzialmente, il rispetto dei limiti previsti dall’art. 23, comma 2 del D. Lgs. N. 75/2017». «L’incontro di delegazione trattante – continuano i sindacati – di cui al punto 2, in sostanza non ha dato avvio alle trattative su tutte le materie e istituti contrattuali per la stipula di una ipotesi di accordo decentrato aziendale per l’anno 2023, sanciti espressamente dall’art. 7 del Ccnl 16.11.2022, ma la sessione negoziale si è limitata faziosamente a carpire il consenso delle OO.SS. e della Rsu per l’esclusivo aumento delle risorse economiche di parte stabile, ad un ristrettissimo numero di dipendenti che ambiscono agli incarichi di Elevata Qualificazione (ex Posizioni Organizzativa); Il consenso nella fase iniziale delle trattative sul sopra citato istituto, è stato dato solo dalla Cisl Fp e Cisal, mentre la Rsu, Uil Fpl e Fp Cgil hanno espresso parere negativo in quella sede negoziale, che si è conclusa alle ore 11 stabilendo che “le parti concludevano la trattativa con l’impegno di riaggiornarsi”. Aggiornamento – continuano i sindacati – che dalla data del 05.06.2023 e fino ad ora non è mai avvenuto, violando palesemente l’art. 8 del Ccnl 16.11.2022 (contrattazione collettiva integrativa: tempi e procedure), che prevede il termine di 30 giorni per la conclusione delle trattative, prorogabile fino ad un massimo di ulteriori 30 giorni; nelle materie oggetto di contrattazione integrativa, il datore di lavoro ha l’obbligo di contrattare secondo correttezza e buona fede, oltre all’obbligo a contrarre nelle materie che attengono al trattamento economico del personale, riservate alla contrattazione dall’art. 2, comma 3, e dall’art. 45, comma 1, del D.Lgs.165/2001; con Delibera di Giunta Comunale N°161 del 04.07.2023, veniva adottata la nuova graduazione “della retribuzione di posizione degli incarichi di elevata qualificazione”, stabilendo ancor prima del decorso dei 30 giorni dal termine previsto per la conclusione del negoziato, una pesatura degli incarichi di Elevata Qualificazione al nuovo importo stabilito dall’art. 17 del Ccnl 16.11.2022, che evidentemente non trovava apienza nel fondo consolidato per tale istituto, sottraendo dal fondo destinato ai numerosi dipendenti del comparto, in modo arbitrario e  , circa 20.000,00 euro. Il citato provvedimento della Giunta, ha visto la partecipazione del Segretario Generale, Dr Domenico Libero Scuglia, alla quale ne attestava parere favorevole di regolarità tecnica, nella opinabile consapevolezza che i termini della sessione negoziale di contrattazione decentrata aziendale non erano ancora terminati».
«Non risulta in atti – spiegano sempre i sindacati – che il comune di Vibo Valentia abbia fatto ricorso all’art. 40 comma 3/ter del D.Lgs. 165/2001, che detta le procedure nei casi di mancato accordo, tenuto conto che detto articolo sancisce, tra le altre cose, che “è istituito presso l’Aran, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, un osservatorio a composizione paritetica con il compito di monitorare i casi e le modalità con cui ciascuna amministrazione adotta gli atti di cui al primo periodo. L’osservatorio verifica altresì che tali atti siano adeguatamente motivati in ordine alla sussistenza del pregiudizio alla funzionalità dell’azione amministrativa…”. Preoccupa altresì le scriventi OO.SS., l’evidente e programmatica volontà di marginalizzare e mortificare i dipendenti del comparto, con un preordinato e persistente schema adottato dal vertice gestionale dell’Ente, che include anche il Segretario Generale, rappresentato nelle numerose vicende inerenti le schede del processo di misurazione e valutazione della Performance anno 2022, in quanto:

a) la scheda di valutazione non è stata consegnata durante un apposito colloquio (art. 5 comma 10 CCDI 2020/2022);

b) in assenza del colloquio, per come specificatamente previsto, non è stato possibile fare osservazioni, chiarimenti e contraddittorio;

c) violazione art. 9 Ccdi 2020/2022:

– la valutazione riportata nella scheda in argomento non è stata preceduta da un colloquio iniziale, intermedio e finale;

– la valutazione non è stata preceduta dalla prevista illustrazione dei comportamenti al singolo dipendente, tantomeno sono stati comunicati i criteri di valutazione utilizzati per la verifica di fine anno 2022;

– nessuna verifica dello stato di avanzamento degli obbiettivi e dell’andamento della prestazione individuale è stata accertata nella fase intermedia (entro il 30 settembre 2022).

L’ottimismo della volontà ci spinge a ritenere ancora possibile una ripresa del dialogo costruttivo e trasparente, ma la prudenza, il realismo e la completa indifferenza mostrata dal Sindaco, dal Segretario Generale e dai Dirigenti, ci spingono a far sentire alta e forte la nostra voce per evitare equivoci o sottovalutazioni sull’importanza dei temi posti alla base delle legittime rivendicazioni dei dipendenti del Comune di Vibo Valentia, che si trovano ad operare in un Ente disorganizzato, con una cronica carenza di personale, aggravato da comportamenti datoriali autoreferenziali e arroganti. 

I contenuti della vertenza che vede coinvolte le OO.SS. in intestazione possono essere così riassunti:

  1. Mancata stipula del contratto collettivo decentrato integrativo aziendale anno 2023 (violazione art.8 CCNL 16.11.2023);
  2. Anomalo e arbitrario incremento delle risorse per la retribuzione di posizione e di risultato degli incarichi di Elevata Qualificazione;
  3. Anomalo e arbitrario processo di misurazione e valutazione della Performance anno 2022.

Per quanto rappresentato le scriventi OO.SS. si riservano di promuovere tutte le azioni e le iniziative sindacali necessarie a tutela e salvaguardia dei lavoratori interessati, al ripristino di corrette relazioni sindacali, per addivenire alla risoluzione delle prospettate problematiche che impediscono una corretta gestione amministrativa dell’Ente e operare nel pieno rispetto di norme, leggi, regolamenti e Ccnl nell’interesse e a difesa dei diritti del personale dell’Ente.
Chiedono al Prefetto di Vibo Valentia di voler convocare le parti per la procedura di raffreddamento, in quanto ad oggi, non ci sono più le condizioni per continuare a “collaborare” con chi, come i fatti e gli atti dimostrano, non apprezza la lealtà, l’impegno e la disponibilità incondizionata verso l’Istituzione comune. L’ottimismo della volontà ci spinge a ritenere ancora possibile una ripresa del dialogo costruttivo e trasparente, ma la prudenza, il realismo e la completa indifferenza mostrata dal Sindaco, dal Segretario Generale e dai Dirigenti, ci spingono a far sentire alta e forte la nostra voce per evitare equivoci o sottovalutazioni sull’importanza dei temi posti alla base delle legittime rivendicazioni dei dipendenti del Comune di Vibo Valentia, che si trovano ad operare in un Ente disorganizzato, con una cronica carenza di personale, aggravato da comportamenti datoriali autoreferenziali e arroganti. 

I contenuti della vertenza che vede coinvolte le OO.SS. in intestazione possono essere così riassunti:

  1. Mancata stipula del contratto collettivo decentrato integrativo aziendale anno 2023 (violazione art.8 CCNL 16.11.2023);
  2. Anomalo e arbitrario incremento delle risorse per la retribuzione di posizione e di risultato degli incarichi di Elevata Qualificazione;
  3. Anomalo e arbitrario processo di misurazione e valutazione della Performance anno 2022.

Per quanto rappresentato le scriventi OO.SS. si riservano di promuovere tutte le azioni e le iniziative sindacali necessarie a tutela e salvaguardia dei lavoratori interessati, al ripristino di corrette relazioni sindacali, per addivenire alla risoluzione delle prospettate problematiche che impediscono una corretta gestione amministrativa dell’Ente e operare nel pieno rispetto di norme, leggi, regolamenti e Ccnl nell’interesse e a difesa dei diritti del personale dell’Ente. Chiedono al Prefetto di Vibo Valentia di voler convocare le parti per la procedura di raffreddamento, in quanto ad oggi, non ci sono più le condizioni per continuare a “collaborare” con chi, come i fatti e gli atti dimostrano, non apprezza la lealtà, l’impegno e la disponibilità incondizionata verso l’Istituzione comune».

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