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A rischio il futuro del porto di Gioia Tauro: la Calabria si prepara alla mobilitazione

Allarme per la direttiva Ue sulle emissioni. Promossa una grande manifestazione di protesta. Agostinelli: «Si possono perdere 4000 posti di lavoro»

Pubblicato il: 03/10/2023 – 8:00
A rischio il futuro del porto di Gioia Tauro: la Calabria si prepara alla mobilitazione

GIOIA TAURO Lavoratori, sindacati, terminalisti, rappresentanti delle istituzioni, amministratori, sindaci. La Calabria prepara una grande mobilitazione per la tutela del porto di Gioia Tauro. Al termine di una riunione nei locali dell’Autorità portuale è stata programmata una manifestazione di protesta da tenersi all’esterno del porto contro l’ormai famosa direttiva dell’Ue sulle emissioni che rischia di mettere in ginocchio l’infrastruttura gioiese: la data della mobilitazione è stata indicata tra il 16 e il 18 ottobre, e si punta alla presenza del presidente della Regione Roberto Occhiuto. Nel mirino il meccanismo contemplato dalla cosiddetta direttiva Ets (European emission trading scheme) prevede infatti una tassa per tutte le navi con una stazza lorda superiore alle 5mila tonnellate, conteggiata al 100% per i Paesi Ue, al 50% per quelli extra e, addirittura, a zero per le portacontainer che, pur attraversando il Mediterraneo, non sostano in porti dell’Ue. Se questa direttiva, che dovrebbe entrare in vigore dall’1 gennaio 2024, diventa operativa, secondo molti analisti i portacontainer avrebbero più vantaggi nell’approdare in porti del Nord Africa, dove ci sono tasse più basse, che non nel porto di Gioia Tauro o nei porti italiani, determinando un crollo verticale del transhipment, la principale attività dell’infrastruttura gioiese. Sulla vicenda da giorni sta insistendo soprattutto il presidente della Regione Occhiuto, che ha invitato il governo e la comunità nazionale a “svegliarsi” e a fare pressioni sull’Ue. A confermare la mobilitazione è stato il presidente dell’Autorità portuale Agostinelli in un’intervista a Buongiorno Regione del Tg3 Calabria: Agostinelli ha riferito di aver chiesto alla delegazione calabrese dell’Europarlamento di sollecitare un confronto con le istituzioni europee, sollecitando poi il governo a chiedere all’Ue una moratoria. «A rischio – ha spiegato Agostinelli – c’è il futuro di 4mila lavoratori tra portuale e indotto e potrebbero verificarsi perdite erariali formidabili. Non dobbiamo dimenticare che il porto di Gioia Tauro è strategico nell’architettura mondiale perché è l’unico porto in cui le grandi navi possono scaricare merci». (redazione@corrierecal.it)

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