VENEZIA Erano diretti al campeggio “Hu” di Marghera i turisti del pullman vittime dell’incidente di stasera sul cavalcavia di Mestre. La struttura si trova all’inizio della strada Romea e fornisce un servizio di navetta per Venezia, che parte giusto davanti all’ingresso. Secondo la Prefettura è di 21 morti tra cui due bimbi e 18 feriti il bilancio provvisorio della tragedia. Il mezzo – sul quale viaggiava una comitiva di ucraini – è precipitato, dopo aver toccato i fili dell’elettricità. Facendo un volo di circa 10 metri, nell’impatto si è incendiato. La linea ferroviaria è stata interrotta.
Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco insieme ai medici del 118 e alla polizia.
Alla base dell’incidente ci sarebbe il malore dell’autista, Alberto Rizzotto.
Il 40enne, originario di Tezze di Piave in provincia di Treviso. Rizzotto, era un dipendente della Martini Bus srl che aveva noleggiato il mezzo alla società “La Linea” la quale aveva il contratto di trasporto per i turisti del campeggio in gita a Venezia. Rizzotto potrebbe essersi sentito male mentre imboccava il cavalcavia dell’Elettricità e per questo il bus è poi finito, dopo aver rimbalzato sul guard rail, nella sottostante ferrovia.
«Non possiamo ancora dire niente sulla dinamica, non riusciamo a capire come possa essere accaduto. È uscito dritto, c’e’ il buco… non riusciamo a capire». L’ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, in collegamento con RaiNews dal luogo della tragedia. «Abbiamo proclamato il lutto della città. Ho già ricevuto la chiamata del presidente della Repubblica e della premier Meloni che mi hanno fatto le condoglianze – ha poi proseguito – Ora bisognerà avvisare i parenti… Sono distrutto, non si trovano le parole».
«È appena caduto un autobus da un ponte, è appena caduto un autobus da un ponte, mamma mia, è un disastro guarda che roba». È la prima reazione di una donna che subito dopo l’incidente del pullman a Mestre-Marghera ha ripreso con il suo telefonino le immagini di quanto avveniva. Il mezzo brucia con tanto fumo, e si vedono anche i bagliori delle fiamme, è rovesciato di lato con i finestrini dalla parte del guidatore verso l’alto. Nelle primissime immagini affidate ai cellulari dei testimoni, tanto che non sono ancora arrivati i soccorsi ma si sentono le sirene di decine di mezzi che stanno convergendo sul luogo dell’incidete, si vedono alcune persone che sono attorno al pullman ma non si possono avvicinare per le fiamme e per il calore sviluppato dalle lamiere incandescenti. Sulla soprelevata si vede bene il punto dell’impatto con il guardrail e la barriera di metallo a protezione del parapetto divelti: c’è chi urla di fare presto e chi si sbraccia verso i primi soccorritori.
In particolare i vigili del fuoco. «Ci sono tanti morti, troppi». Sono proprio queste le prime parole di un vigile del fuoco che si è allontanato per qualche minuto della zona di operazioni di recupero del pullman precipitato a Marghera. I poliziotti della Stradale hanno subito recintato la zona dell’impatto, per allontanare le persone che avevano assistito all’incidente e per fare subito i primi rilievi, decisivi per stabilire la dinamica di quanto accaduto. «Non ho mai visto una cosa del genere», ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, tra i primi ad arrivare sul posto per parlare con i soccorritori, un centinaio di persone con decine di mezzi e ambulanze.
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