Ultimo aggiornamento alle 18:53
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

le contestazioni

«Pensione di invalidità e appalti in cambio di voti». Le accuse della Dda a Tesoriere

Secondo i magistrati antimafia il politico (e avvocato) avrebbe stretto un accordo con due esponenti di una famiglia vicina alla ‘ndrangheta

Pubblicato il: 03/10/2023 – 11:36
«Pensione di invalidità e appalti in cambio di voti». Le accuse della Dda a Tesoriere

CATANZARO L’avvocato del foro di Crotone Ottavio Tesoriere, 70 anni, è uno degli indagati eccellenti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha disposto il fermo di 12 persone. Tesoriere, che vanta una lunga esperienza politica (è stato consigliere regionale e assessore comunale a Crotone), è accusato di scambio elettorale politico-mafioso poiché in occasione delle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio regionale, in qualità di candidato come consigliere con la lista Occhiuto Presidente (così viene indicata nel decreto di fermo, il nome corretto è Forza Azzurri, ndr), avrebbe stretto un accordo con Fabrizio Pullano e Pasquale Pullano, appartenenti all’omonima famiglia, considerata vicina alla ‘ndrangheta. In cambio di voti nel territorio di Isola Capo Rizzuto l’avvocato si sarebbe impegnato, è scritto nel capo di imputazione, a far ottenere a figlio di Fabrizio Pullano la pensione di invalidità «intercedendo con il Ctu nominato dal Tribunale di Lamezia Terme».
Secondo l’accusa Tesoriere – che ha ottenuto 1.104 voti e non è stato eletto – avrebbe promesso di «procurare lavori di appalto e incarichi e mettersi a disposizione per ogni evenienza». Sempre in qualità di candidato alle elezioni regionali del 2021, Tesoriere «interloquendo con una donna non meglio identificata, prometteva di far ottenere un posto di lavoro a una persona legata alla donna, quale il locale consorzio di bonifica», in cambio del voto della signora.
Ottavio Tesoriere è inoltre indagato insieme a Maria Alosa alla quale avrebbe promesso «l’interessamento con il presidente della sotto-commissione di esami della Corte di Appello di Catanzaro per l’abilitazione alla professione forense, che avrebbe valutato, nella prova orale la posizione della candidata Maria Alosa». In cambio il candidato avrebbe ottenuto la promessa di voto da parte della Alosa e di altre persone a lei legate. È questo il segmento dell’inchiesta in cui sono indagati per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico – senza alcuna contestazione di mafia né aggravante mafiosa – Vincenzo Ioppoli, avvocato del foro di Catanzaro, e la stessa Maria Alosa (oltre ovviamente a Tesoriere) perché avrebbero favorito il superamento della seconda prova orale dell’esame di abilitazione da avvocato a Maria Alosa. Secondo l’accusa Ioppoli, su indicazione di Tesoriere, avrebbe accettato di farsi consegnare un appunto dove Alosa e Tesoriere avevano indicato gli argomenti sui quali si sarebbe incentrata la seconda prova orale della candidata. (redazione@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x