«Le donne vice sindaco della mia città non sono comprese a fondo nella loro azione politica, al netto dei singoli casi esiste un filo che porta da Katia Gentile alla Funaro perché marginalizza l’azione politica al femminile e rende la politica di questa città condotta dalla intelligenza mascolina. Non entro nelle dinamiche che sottendono alla decisione del sindaco di Cosenza sulla scelta del suo più importante collaboratore, ciò che penso invece è che nonostante le scelte avanguardiste della prima ora e che riguardano non solo la rappresentanza partitica ma la selezione di un vicesindaco donna dirompente per personalità al femminile, fin dalle prime fasi di ben due consiliature comunali si approda a una rottura netta e direi quasi violenta. Sono sempre e comunque dalla parte delle donne perché rivendico loro una chiarezza, sincerità espressiva e autonomia decisionale che spesso cozza anche contro identità politiche familiari e che non sia proprio questa loro libertà a determinarne l’isolamento e la fatidica cacciata? Difficile rispondere»
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