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Regione, parte il confronto tra maggioranza e opposizione su legge elettorale e Statuto

Lo start in prima Commissione. Sarà istituito un gruppo di lavoro per elaborare testi condivisi. Ma le posizioni in campo già differiscono

Pubblicato il: 04/10/2023 – 21:04
Regione, parte il confronto tra maggioranza e opposizione  su legge elettorale e Statuto

REGGIO CALABRIA Parte il confronto tra le forze politiche sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale della Regione. Lo start di un percorso che ovviamente sarà parecchio lungo e probabilmente anche accidentato è arrivato oggi in prima Commissione del Consiglio regionale, in una seduta che all’ordine del giorno aveva due proposte di legge provenienti dai banchi dell’opposizione: una del consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti che punta a modificare la legge elettorale ripristinando  i cinque collegi provinciali, in modo da riequilibrare la composizione di Palazzo Campanella a livello territoriale, e un’altra a firma congiunta di Antonio Lo Schiavo (Misto componente Liberamente Progressisti) e lo stesso Mammoliti che punta a introdurre il voto disgiunto – cioè la possibilità per l’elettore di votare il candidato presidente della Giunta e una lista di un altro schieramento – e l’abbassamento della soglia di sbarramento al 3%, in modo da garantire una maggiore partecipazione popolare e una più ampia rappresentatività politica. Temi ovviamente molto delicati, e il cui esame probabilmente è anche prematuro, ma sta di fatto che maggioranza di centrodestra e minoranza hanno avviato le grandi manovre, sia pure non entrando ancora nel merito delle questioni, sulle quali inevitabilmente centrodestra e centrosinistra saranno destinati a scontrarsi.

Lo Schiavo e Mammoliti

La seduta della prima Commissione

Oggi non sarebbe stato così, almeno secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Campanella e secondo quanto si può desumere dal resoconto di seduta della “Prima”, che avrebbe registrato un tono sostanzialmente dialogante da parte dei presenti. All’atto pratico, alla fine si sarebbe convenuto di approfondire i temi sul tavolo – che sono temi dirimenti per la vita della Regione – coinvolgendo tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale e attivando – è stata a esempio questa la proposta di Giuseppe Graziano di Azione – un gruppo di lavoro in sede e in seno alla Conferenza dei capigruppo allargato anche ai tecnici di Palazzo Campanella: l’obiettivo sarebbe quello di ricomprendere legge elettorale e Statuto in un discorso complessivo e unitario e di arrivare a stilare riforme il più possibili organiche e condivise, ma senza forzature temporali. Ovviamente c’è anche molta tattica in questa soluzione, perché le posizioni in campo, che sono comunque ancora da sviluppare, già sono differenti: a quanto si apprende da fonti qualificate infatti, a esempio il centrodestra non manifesterebbe particolare “trasporto” verso l’ introduzione del voto disgiunto (anche se oggi in “Prima”  il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Neri –  riporta il resoconto stenografico di seduta –  si è detto favorevole “a titolo personale” al disgiunto) e verso l’abbassamento della soglia di sbarramento, e qualche “maligno” già sussurra che la sostanziale sospensione in “Prima” alla trattazione dei due testi con il rinvio a un gruppo di lavoro (e a tempi comunque dilatati) sia stato in realtà un modo elegante per non cassare da subito le proposte dell’opposizione, che dal suo canto avrebbe colto lo spirito dell’atteggiamento dialogante del centrodestra, incassando comunque il merito di aver aperto la discussione sulle riforme più importanti della Regione. E dunque via al confronto, anche se – aggiungono altri analisti – il centrodestra più che alla riforma della legge elettorale avrebbe messo nel mirino, con “deadline” ultimo anno di legislatura, soprattutto alcune modifiche allo Statuto per quanto riguarda il numero dei consiglieri, la composizione della Giunta e altri aspetti come la figura del supplente (anche alla luce di un probabile e imminente intervento legislativo del governo in questo ambito). Invece, dovrebbe avere una corsia più accelerata la proposta del capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Neri di procedere preliminarmente all’approvazione di una legge sull’incompatibilità e l’incandidabilità dei consiglieri regionali, accelerata che invece il centrosinistra non gradisce molto: Neri ha annunciato che entro 15 giorni sarà pronto un testo da portare all’attenzione della Giunta delle elezioni per l’avvio della discussione. (a. c.)

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