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Alla Cittadella un tuffo nella storia della politica calabrese nel segno di Pujia

Il ricordo di uno dei leader della Dc calabrese, più volte uomo di governo. Da Casini a Occhiuto, una sorta di reunion del mondo moderato e non solo

Pubblicato il: 05/10/2023 – 18:18
Alla Cittadella un tuffo nella storia della politica calabrese nel segno di Pujia

CATANZARO Carmelo Pujia non si sarebbe meravigliato, nel vedere la Sala Verde della Cittadella così piena di amici e di avversari – anche “interni” – che erano comunque amici o comunque rispettosissimi, lui che da leader della Dc degli anni ruggenti era abituato a riempire le piazze di tutta la Calabria.  Un tuffo nella memoria e anche nella politica che fu e che probabilmente manca, anche nei suoi difetti, riunisce a Catanzaro il mondo moderato calabrese ma anche esponenti della sinistra che hanno incrociato nel loro cammino Pujia, morto un anno e mezzo fa e che oggi avrebbe compiuto 96 anni, al fondo di una vita da signore delle preferenze, con tante luci e anche qualche ombra come si conviene ai protagonisti della Prima Repubblica, anche in Calabria. Per rendere omaggio a Pujia, accolti dal figlio Arturo oggi apprezzato docente dell’Università di Catanzaro, arriva Pierferdinando Casini, arrivano tanti ex presidenti di Regione – da Pino Nisticò ad Agazio Loiero, a Donato Veraldi a Mario Oliverio – e anche l’attuale governatore Roberto Occhiuto, che alla fonte battesimale della Dc si è abbeverato da ragazzo, e tanti volti e nomi che hanno cadenzato la vita politica calabrese e nazionale, come Mario Tassone, uno degli irriducibili “custodi” dei valori della Dc. A collegarsi per un omaggio il sottosegretario Wanda Ferro, in sala il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, figlio di Franco, già sindaco Dc di Catanzaro,  il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso,  il presidente di Unindustria Aldo Ferrara, in platea tra gli altri, a seguire il convegno moderato dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri, anche Michele Drosi, autore di un bel libro su Pujia.

Carmelo Pujia

Il convegno

Inevitabile il riannodarsi dei fili della nostalgia e la tentazione del reducismo, ma anche la voglia di rilanciare un’esperienza che ha comunque lasciato il segno in Calabria, quella di Pujia, più volte parlamentare, più volte amministratore regionale, presidente della Provincia di Catanzaro, e soprattutto alfiere della Dc calabrese e italiana e della corrente di Giulio Andreotti, che si ricordava sempre del politico democristiano quando diventava presidente del Consiglio. Tutto questo “vento” spira nella Cittadella e asseconda il ricordo di Casini: «Credo che un paese, una regione, una comunità che non coltivi la memoria – osserva l’ex presidente della Camera – si basi molto instabili e labili, per cui è giusto coltivare la memoria di personalità che sono state per lunghi anni espressione della Calabria al vertice dello Stato. E certamente Pujia è stato uno di quelli, lo è stato con forza, con grande radicamento territoriale e con condizioni ideali». Per Occhiuto «è una giornata importante perché la politica calabrese anche quella attuale deve avere rispetto per chi piantò le radici. Ha sempre saputo coniugare i bisogni del territorio con una visione di sviluppo della regione, quindi sono particolarmente contento di essere qui». E Tassone: «Oggi è il ricordare un amico, ricordare una storia, una storia fatta di sentimenti, amicizia, passioni e valori. Rapportata al presente è una storia che è semplicemente un ricordo, ma se siamo qui è anche fare un tentativo per riportare quei valori e quell’impegno politico e civile nel presente». Ovviamente toccante il ricordo del figlio Arturo Pujia (nella foto in copertina con Casini): «E’ sempre stato prodigo di consigli, ci ha trasmesso grandi valori, e poi vedere la risposta di tutti gli amici  un’emozione unica. Oggi mio padre avrebbe fatto il compleanno, aveva lasciato da 30 anni la vita politica ma ancora raccoglie ricordi ed entusiasmo sulla sua figura. Godeva di un consenso trasversale, una cosa penso oggi irripetibile».  

L’intervento di Casini

Ma l’omaggio a Pujia è anche lì occasione per vedere in controluce l’attualità politica. Se ne occupa Casini, che si sofferma su diversi temi. «Penso che la situazione certamente è cambiata, però bisogna accettare le sfide del nostro tempo. Moro diceva una cosa molto bella: se potessimo passare oltre. Ma – rimarca Casini – è qui che si tratta di vivere questo momento con le sfide che essere comportano. Oggi il rapporto con l’Europa e sarà fondamentale che le autorità regionali lo trattino nella giusta dimensione».  Quanto al Ponte sullo Stretto, per Casini «è tanto che se ne parla, dai tempi di Pujia se ne parla (sorride). Non vorrei che fra 30 anni  farete la domanda a chi verrà a commemorare me. Certamente è un’opera che ha elementi molto importanti, però soprattutto in realtà come la Calabria e la Sicilia è importante fare il Ponte ma è molto più importante avere una rete stradale e ferroviaria regionale all’altezza del Ponte, perché altrimenti rischiamo di fare un’opera importante ma che non avrebbe infrastrutture regionali che lo sostengano».  (c. a.)

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