COSENZA «Questi festival sono fondamentali per la vita dei film, delle sale. Rappresentano un momento vero di aggregazione di una comunità». A dichiararlo l’attrice Barbara Ronchi, madrina de “La Primavera del Cinema italiano – Premio Federico II”, la kermesse, sostenuta dalla Calabria Film Commission nell’ambito del progetto “Bella come il Cinema”, che si è svolta a Cosenza dal 15 al 23 settembre. Chiusa la parentesi della Mostra internazionale del cinema di Venezia e prima di inaugurare il red carpet della diciottesima edizione della Festa del cinema di Roma, numerosi attori, registi, produttori di fama nazionale e internazionale hanno popolato le giornate del festival, uno dei pochi che si svolge nelle sale cinematografiche. «Un evento dall’alto spessore cinematografico quale “La primavera del cinema italiano” consente alla Calabria e all’intero territorio di fare un bel passo in avanti sul fronte culturale. A dimostrarlo – ha sottolineato il giornalista Rai, Massimo Proietto, conduttore di alcune serate del festival – la presenza di grandi nomi del cinema italiano. Cosenza come una piccola Venezia ad una settimana di distanza dell’80esima edizione della mostra internazionale svoltasi in laguna». Molti attori e registi, come Francesco di Leva, Riccardo Milani, Barbara Ronchi, Mario Martone, Edoardo Leo, Fortunato Cerlino, erano già legati alla Calabria e avevano già lavorato in questa regione. Certi che «è arrivato il momento della Calabria. Un territorio così eterogeneo che ha enormi potenzialità. Una location cinematografica a 360 gradi”. Inoltre, il regista Giorgio Verdelli, ha espresso il desiderio di realizzare un suo progetto proprio in Calabria. “Abbiamo oggi la responsabilità di raccontare questa terra in un altro modo. Il cinema è un’industria a tutti gli effetti, non è solo l’arte. Si deve decidere di investire seriamente e tenere le fila delle risorse che si destinano alla Calabria». A dirlo Francesco Di Leva, che ha ricevuto il Premio Federico II come attore protagonista nel film “Nostalgia”. Grazie a questo festival registi, attori e produttori hanno avuto modo di confrontarsi e di incontrare il pubblico in sala e giovani talenti calabresi. Tra loro, non potevano mancare i pluripremiati Aldo Iuliano e Alessandro Grande, due giovani registi che sono partiti da questa terra grazie anche al sostegno dato dalla Calabria Film Commission. «É stato un onore ricevere il Premio Federico II insieme a grandi testimoni del cinema italiano che sono fonte di ispirazione per la crescita degli autori emergenti», ha detto Alessandro Grande, vincitore anche del David di Donatello 2018 con il suo pluripremiato cortometraggio “Bismillah”. Anche per questo “La Primavera del Cinema italiano” ha deciso di dedicare un’intera giornata ai cortometraggi. «I cortometraggi sono una palestra molto importante per i nuovi registi – ha spiegato il presidente nazionale della Fice, Domenico Dinoia – che in pochi minuti, raccontando delle storie, devono far emergere le loro capacità registiche. Il pubblico in sala ha apprezzato la varietà di storie, luoghi e argomenti trattati nei cortometraggi che abbiamo selezionato come Federazione italiana Cinema d’essai». A vincere è stato il calabrese Andrea Belcastro con il corto “Lo Sport nazionale”, sostenuto dalla Calabria Film Commission. «Il cinema a Cosenza è vivo. Siamo riusciti a portare qui il cinema italiano che conta e questo è uno dei pochi festival che si svolge proprio all’interno delle sale cinematografiche, con l’obiettivo di far riaffezionare il pubblico offendo pellicole italiane di qualità – ha affermato l’ideatore del festival e presidente dell’Anec Calabria, Giuseppe Citrigno -. Possiamo essere ottimisti, certi che la Calabria Film Commission rappresenti un supporto importante per lo sviluppo del cinema».
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