«Finora abbiamo risposto con esito positivo al 90 per cento delle oltre mille segnalazioni su disservizi socio-sanitari e difficoltà di accesso alle strutture pubbliche di diagnosi e cura presenti nel territorio calabrese». Così Anna Maria Stanganelli, peraltro docente di Discipline matematiche nell’Università La Sapienza, riassume il primo anno di attività quale Garante della salute della Regione Calabria, «figura istituita – rimarca – su impulso del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso». «Nel prossimo dicembre – aggiunge Stanganelli – presenterò la relazione sul lavoro svolto dal mio Ufficio. Posso però anticiparvi che le autorità sanitarie, i sindaci e le istituzioni a tutti i livelli hanno collaborato in maniera leale e fattiva alla risoluzione delle criticità esposte da numerosi pazienti e utenti del Servizio sanitario».
Nello scorso autunno, il Corriere della Calabria aveva sentito il Garante regionale della salute, che, fresco di nomina, aveva illustrato i propri compiti, obiettivi e strumenti d’intervento. A distanza di quasi dodici mesi dall’insediamento, Stanganelli ci dice come ha operato e con quali risultati. «Mi sono spesa da subito – racconta – per la tutela della salute dei residenti in Calabria e ho trattato molti casi relativi a minori. Siamo riusciti a dare una buona mano a Mariano (foto sotto), bambino di nove anni che, affetto da una malattia rara, aumenta di peso e ha bisogno di un’assistenza complessa. Pertanto, egli aveva diritto, a totale carico del sistema pubblico, a una sedia a rotelle su misura, a pannoloni e traverse per la notte. Dopo le nostre richieste e grazie all’attivismo del commissario dell’Asp di Catanzaro, il generale Antonio Battistini, Mariano e i suoi genitori hanno ottenuto codesti presìdi. Inoltre, il piccolo è stato rivalutato in un ospedale del Nord, anche per via dell’interessamento gratuito del chirurgo ortopedico Massimo Misiti. La vicenda dimostra che la sensibilità e la cooperazione fanno tanto e accendono speranze concrete».
«Ancora, abbiamo risolto – continua Stanganelli – il problema di un bimbo che doveva essere sottoposto a tonsillectomia al Gaslini di Genova, per via delle lunghe liste d’attesa in Calabria. Abbiamo investito i sanitari dell’ospedale pubblico di Cosenza, che alla svelta gli hanno trovato un posto e a breve lo ricovereranno da loro per l’intervento. Inoltre, abbiamo mediato tra aziende sanitarie e genitori che chiedevano alimenti particolari per i propri figli. Questi sono soltanto alcuni esempi delle nostre istanze, che, ripeto, sono state accolte in pieno dalle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi».
Di recente, insieme alla nazionale di calcio dei medici italiani, Stanganelli ha promosso nella Sila catanzarese un’iniziativa di sensibilizzazione contro le frequenti aggressioni al personale medico. «Tutti insieme, anche con i presidenti degli Ordini provinciali dei medici calabresi, abbiamo condannato – ricorda lo stesso Garante – tali, ingiustificabili manifestazioni di violenza, con l’auspicio che non si verifichino più. Inutile negarlo, nella sanità calabrese ci sono risapute carenze organizzative e di personale. Tuttavia, esse vanno affrontate di petto, con spirito di squadra e con il rispetto dovuto a chi, a qualunque titolo, si occupa della delicata cura dei pazienti. Tra l’altro, come Ufficio del Garante abbiamo deciso di costituirci nei relativi procedimenti penali, ottenendo il plauso delle rappresentanze di categoria».
«Con le istituzioni regionali e sanitarie, stiamo lavorando sui problemi atavici, che sono – precisa Stanganelli – la carenza di personale, i lunghi tempi d’attesa per accedere alle prestazioni, la necessità di sicurezza in molti ambienti di cura e il potenziamento della rete dell’assistenza territoriale, che dovrebbe fungere da filtro e assicurare una prevenzione efficace. In poco tempo, l’Ufficio del Garante è diventato un riferimento importante per tutti, non soltanto per chi ha bisogno di visite e trattamenti urgenti. Penso, per esempio, al Comune di Botricello, in cui non c’era il medico di Medicina generale, poi arrivato a seguito dell’impegno che abbiamo profuso con il sindaco di lì e con l’Azienda sanitaria».
«È stato un anno positivo e gratificante. Per me – sottolinea Stanganelli – è un onore, un orgoglio poter dare voce alle istanze di chi non ha voce. Continueremo a impegnarci per la tutela della salute dei calabresi, anche con i tavoli di lavoro che l’ufficio ha promosso: sui tumori, sulla rete pneumologica e su altre tematiche prioritarie su cui noi vogliamo definire valide proposte da sottoporre al governo regionale, che mostra ascolto e volontà risolutiva. Aggiungo che alla lotta ai tumori, ai bisogni assistenziali dei pazienti oncologici e alle necessità dei malati meno abbienti abbiamo dedicato diverse occasioni di confronto e condivisione con le istituzioni sanitarie, al fine di migliorare la risposta pubblica. Anche con i vescovi calabresi abbiamo avuto un incontro importante sul sostegno da dare agli ammalati con disagi economici e sociali».
«Abbiamo divulgato le specificità e i contatti dell’Ufficio, ora piuttosto conosciuti, seppure un po’ meno nel territorio crotonese. A breve, poi, istituiremo – afferma Stanganelli – un tavolo tecnico sulle morti improvvise. In particolare, con medici e associazioni avvieremo iniziative di sensibilizzazione e organizzeremo giornate di screening, specialmente sulle patologie cardiovascolari e a partire dai banchi di scuola. Infine, ma non per ultimo, prestiamo attenzione agli effetti dell’inquinamento ambientale. Diversi Comuni ci hanno segnalato siti, già interessati da incendi, in cui potrebbero esserci agenti dannosi per la salute. Lo verificheremo presto con un apposito studio epidemiologico coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche. Come vedete, grazie alla collaborazione tra gli attori pubblici, in Calabria sta mutando in positivo – conclude – il rapporto tra il cittadino e le varie amministrazioni. Dobbiamo quindi intensificare gli sforzi e continuare su questa strada, sempre con fiducia, ottimismo ed umiltà». (redazione@corrierecal.it)
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