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Dimensionamento Scolastico, la protesta dei sindaci dei Comuni Arbëreshë della Calabria

La disapprovazione dei primi cittadini coinvolti è arrivata sul tavolo di Mattarella e del Consiglio d’Europa

Pubblicato il: 06/10/2023 – 20:19
di Demetrio Crucitti*
Dimensionamento Scolastico, la protesta dei sindaci dei Comuni Arbëreshë della Calabria

La giusta protesta dei Sindaci dei Comuni Italo-Arbëreshë è allineata alla attenzione del Consiglio Europeo in quanto ad Ottobre del 2022 ha emanato un rapporto veramente pesante in merito a quanto sta accadendo oggi, che tra varie comunicazioni tra il Comitato Consultivo sulla Convenzione Quadro per la protezione delle Minoranza Nazionale (in cui vengono incluse anche quelle tutelate dalla ormai famosa Legge 482/99 Norme per la Tutela delle Minoranze Linguistiche Storiche che ha il pregio di essere la Legge madre di attuazione dell’Articolo 6 della Costituzione Italiana: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche” e il Ministero competente Ministero della Pubblica Istruzione del Merito. I principi base del Consiglio d’Europa, a cui partecipano 47 Stati, anche quelli che non fanno parte della Comunità Europea, sono quelli dei Diritti Umani e dei Diritti Fondamentali. Il Quinto parere sull’Italia è stato adottato e pubblicato il 5 Ottobre 2022, ormai in Europa non siamo più soli. Il Parere nasce dallo Studio del Rapporto sulle Minoranze Linguistiche Nazionali comprese quelle tutelate dalla Legge 482/99 le cosiddette Minoranze Linguistiche Storiche, le altre Minoranze linguistiche trattate sono i Rom, i Sinti e i Caminati. Già nel documento di Ottobre 2022 si trova scritto, al paragrafo 9, dal titolo: “L’insegnamento nelle e delle lingue minoritarie, il materiale didattico e la certificazione degli insegnanti”, recita: “l’insegnamento nelle e delle lingue minoritarie rimane asimmetrico in Italia con, da una parte, forti regolamentazioni e disposizioni specifiche nelle province e regioni autonome e, dall’altra, progetti per sostenere l’educazione nelle lingue minoritarie. A causa della territorialità della legislazione applicabile, e quindi dei finanziamenti, le minoranze più piccole in termini numerici incontrano grandi difficoltà di accesso all’educazione nella loro lingua, soprattutto in caso di chiusura della scuola nella loro zona tradizionale di insediamento. Sono necessari sforzi per garantire un accesso continuo, nelle zone rurali o montane, all’insegnamento nelle lingue minoritarie. Inoltre, la mancanza di insegnanti formati e certificati nelle e delle lingue minoritarie ha un impatto negativo sulla disponibilità dell’istruzione nelle lingue minoritarie. È necessario un ulteriore supporto alle università e centri linguistici che forniscono corsi di formazione per insegnanti e certificazione in lingue minoritarie e dovrebbero essere previsti incentivi per l’assunzione di insegnanti di lingue minoritarie. Il “network di scuole con lingua minoritaria” di recente costituzione è uno sviluppo gradito che consente lo scambio di buone pratiche, la formazione degli insegnanti e il materiale didattico nelle lingue minoritarie, che vale ulteriore aiuto. Ci associamo al plauso del Comitato Consultivo per gli apprezzamenti del “network di scuole con lingua minoritaria” promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito ormai da diversi anni, che spesso abbiamo citato come facente parte di buone pratiche, è da segnalare che per il periodo 2022-2023 è capofila una scuola calabrese l’IC Sabatini di Borgia (CZ) perché’ al suo interno ha una scuola di Caraffa di Catanzaro in cui si cerca di insegnare la lingua Arbëreshë, che con grande fatica, senza alcuna continuità educativa e con i ragazzi che vengono “sradicati” in altri istituti in cui si parla solo italiano. La scuola di Caraffa di Catanzaro (CZ) in cui si parla la lingua Arbëreshë ha avuto il riconoscimento dal MIM ma ancora, non si riesce a fare la convention prevista, come fu fatta nel 2019 in Val di Fassa (TN) in cui parteciparono gli insegnati di circa 50 scuole di tutta Italia in cui si insegnano in modo disomogeneo le lingue minoritarie riconosciute dalla 482/99, sembra che in Calabria, per mancanza di fondi, è stata rinviata più volte, perciò è giusto o no accontentarci della sola pergamena, perché si tratta quasi di una vittoria di Pirro.

Al Parere del Comitato Consultivo è seguito una risposta del Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito e dopo in aprile del 2023 è stata approvata   una Risoluzione del Consiglio d’ Europa costituito dai ministri dei governi di ciascun paese dell’UE, competenti per la materia in discussione. La Risoluzione: Resolution CM/ResCMN(2023)4 on the implementation of the Framework Convention for the Protection of National Minorities by Italy (Adopted by the Committee of Ministers on 5 April 2023 at the 1462nd meeting of the Ministers’ Deputies), non è certamente un libro delle favole, ma un libro horror per le carenze di intervento da parte dello Stato Italiano, proprio per le Minoranze presenti nel mezzogiorno d’Italia numericamente poco considerate a cominciare dalla Popolazione degli Italo-Arbëreshë che si estende in 7 regioni con una varietà di Comuni ma che conservano l’unità linguistica che è la lingua Arbëreshë fin dal loro insediamento che risale al 1400, inoltre esistono notevoli presenze in particolare in Piemonte in cui una Associazione culturale Vatra Arbëreshë da anni si batte per la conservazione della lingua Arbëreshë per più di 10.000 Arbëreshë che per motivi di lavoro hanno lasciato il Sud, ma ancora l’Associazione vede con difficoltà il suo giusto riconoscimento in quel territorio. La Nazione dell’Albania apprezza moltissimo il popolo Arbëreshë per la Sua storia e per la tenacia con cui ha saputo, tra mille difficoltà, tutelare non solo i riti, e le celebrazioni, la fede ma anche la lingua Arbëreshë nei secoli. Per motivi di efficientamento e purtroppo anche economici ecco che proprio da qualche mese nasce la proposta del Dimensionamento Scolastico da parte del Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito che inesorabilmente colpisce anche la popolazione Arbëreshë per due ordini di grandezza uno perché’ storicamente gli insediamenti degli Arbëreshë si trovava in altura e quindi zone montane o rurali o meglio riconosciute anche come aree interne e poi perché essendo popolazioni parlanti la lingua Arbëreshë trasmessa fino ad oggi da 600 anni prevalentemente attraverso la trasmissione orale dei nuclei familiari e dalla Chiesa l’Eparchia degli Italo-Arbëreshë dell’Italia Continentale di Lungro (CS) di Rito Bizantino che è stata riconosciuta dal Vaticano nel 1919 che il Vescovo della Eparchia è nominato direttamente dal Papa, Le parrocchie della Eparchia di Lungro si estendono in tutte le regioni Campania, Calabria, Basilicata, Abbruzzo, Molise, Puglia e Sicilia fino in Piemonte ed esistono anche comunità all’estero. Sono Cristiani cattolici a tutti gli effetti, e godono della tutela Costituzionale art. 6, attraverso la Legge 482/99. Riportiamo solo due aspetti della Risoluzione del Consiglio D’Europa: “garantire un’adeguata fornitura di insegnanti qualificati di lingue minoritarie e/o insegnanti in grado di insegnare altre materie in lingue minoritarie, e aumentare il sostegno alla formazione e al reclutamento di insegnanti di lingue minoritarie, prestando particolare attenzione ai bisogni delle minoranze numericamente più piccole ; e poi omettendo altri punti: Fornire finanziamenti adeguati per l’insegnamento delle lingue minoritarie per garantire la continuità dell’insegnamento nelle e delle lingue minoritarie quando gli alunni o gli studenti delle minoranze linguistiche, compresi quelli numericamente più piccoli, studiano in scuole al di fuori delle aree di insediamento tradizionale e rivedere il quadro per l’insegnamento nelle e delle lingue minoritarie in stretta consultazione con i rappresentanti delle minoranze per rispondere meglio alle rispettive esigenze educative; inoltre, fornire finanziamenti stanziati a centri o associazioni culturali omissis, continua per centri di formazione e università per formare insegnati e ruolo dei media”.
Era necessaria questa premessa, per comprendere perché il partito politico più forte oggi in Italia sia quello dell’assenteismo, spesso ci si nasconde dietro il dito dicendo che al Sud, per l’indifferenza dilagante non si sanno esprimere i propri bisogni. In questo caso i Sindaci rappresentanti della popolazione Italo – Arbëreshë, parlante la lingua Arbëreshë si sono riuniti e hanno stilato un documento di protesta e di proposta che si trova già sul tavolo del Presidente Mattarella e altre Istituzioni, per vedere applicate le norme a favore sia delle aree geografiche svantaggiate montane e sia perché’ vengano riconosciuti i livelli minimi di Tutela della Costituzione art. 6 attraverso la Legge 482/99,in particolare nel campo dell’Istruzione infatti i genitori di quelle aree non trovano, iscrivendo i figli a scuola servizi adeguati per l’insegnamento della Lingua Arbëreshë in maniera continuativa e senza corsi curriculari. Abbiamo sentito il Sindaco di Lungro Carmine Ferraro al centro della foto insieme agli altri sindaci che ci ha comunicato in anteprima che martedì prossimo ci sarà un importante manifestazione di protesta di tutti i Sindaci per ribadire la posizione e le esigenze non solo per l’occupazione degli insegnati ma anche per la salvaguardia della Lingua Arbëreshë, e ha ribadito anche l’aspetto importante che per l’ Unesco l’Arbëreshë è una lingua in via di estinzione e solo garantendo l’istruzione continua si riesce ad arginare questa perdita mondiale.
Nella foto inviateci dal Sindaco di Lungro sono presenti, i sindaci: di Lungro (Carmine Ferraro), Acquaformosa (Gennaro Capparelli), Cerzeto (Giuseppe Rizzo), Civita (Alessandro Tocci), Firmo (Giuseppe Bosco), Frascineto (Angelo Catapano), San Basile (Vincenzo Tamburi), San Cosmo Albanese (Damiano Baffa), San Demetrio Corone (Ernesto Madeo) e Spezzano Albanese (Ferdinando Nociti), e la delegata all’Istruzione del Comune di Lungro Valentina Pastena. Prima di andare in Stampa dallo stesso Sindaco abbiamo avuto la conferma che giorno martedì 10 Ottobre 2023 ci sarà a Lungro una importante manifestazione di protesta per garantire l’attenzione delle Istituzioni come la Presidenza della Repubblica, Unione Europea, e per competenza il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la Regione Calabria, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Amministrazione Provinciale.

*già direttore Rai Calabria

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