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il contenzioso

Blocco della spesa a Crotone, ecco la relazione di 8 punti del Comune

La giunta comunale ha redatto un documento sulle attività messe in campo per risolvere le criticità evidenziate dalla Corte dei conti

Pubblicato il: 07/10/2023 – 16:57
di Gaetano Megna
Blocco della spesa a Crotone, ecco la relazione di 8 punti del Comune

CROTONE Una relazione di otto punti per chiudere definitivamente la partita del blocco della spesa. Lo scorso mese di luglio la sezione calabrese della Corte dei conti aveva eleminato finalmente il blocco della spesa che impediva al Comune di Crotone di fare investimenti o attività a sostegno dei cittadini. Il blocco non c’è più, ma al Comune sono state date una serie di prescrizioni per potere chiudere definitivamente la partita. Sulla base di questa decisione la giunta comunale di Crotone ha redatto il documento-relazione riguardanti le attività messe in campo per risolvere le criticità evidenziate dalla Corte dei conti. Il documento si compone di otto punti e analizza, nei minimi particolari, le criticità che hanno determinato il blocco della spesa e procede ad illustrare le scelte effettuate per porre fine ai contenziosi. Il primo risultato positivo messo in evidenza nel documento inviato alla Corte dei conti riguarda la cassa vincolata, a proposito della quale il Comune sottolinea che «la situazione attuale è di corretta gestione dei flussi di liquidità e dei relativi equilibri». Nel corso dell’esercizio finanziario dell’anno in corso, infatti, «risulta un saldo di cassa vincolata, aggiornata al 30 giugno scorso, pari a 29.661.953,79 euro su un fondo di cassa complessiva pari a 77.262.912,53 euro». Nel periodo 2020/2022 e per l’annualità in corso (2023), secondo quanto emerge nella relazione, non si è mai verificato che sia stata utilizzata la cassa vincolata «per sopperire, seppur momentanea, alla crisi di liquidità». In merito alle differenze evidenziate dalla Corte dei conti riguardanti «le previsioni definitive in entrata ed i relativi accertamenti di competenza» nella relazione l’amministrazione comunale evidenzia che nel 2019 «la gestione di esercizio è stata inevitabilmente condizionata da alcune vicissitudini interne, anche di carattere giudiziario». Mentre il 2020 «è stato caratterizzato dalla penuria di personale tecnico in servizio». I miglioramenti sono arrivati nel 2021 e anni successivi”. A dimostrazione del cambiamento di passo viene evidenziato che il 27 aprile 2023, in netto anticipo rispetto al passato” sono stati approvati «i principali strumenti di programmazione». Nel 2018 la Corte dei conti aveva, più volte, richiamato il Comune a procedere Per potenziare la propria capacità di riscossione, che rappresentava uno dei punti deboli dell’ente. Nel documento inviato alla Corte dei conti si evidenzia che «a partire dal 2021, l’ente stesso ha inteso porre in essere una serie di azioni gestionali correttive» per ottimizzare la gestione del sistema della riscossione di Imu-Tari e imposte di soggiorno. I risultati positivi non sono mancati (il 21 agosto 2023 sono stati incassati fondi di evasione di 480.909,49 euro per Imu e 395.379,70 euro per Tari), ma «la situazione odierna incoraggia a procedere per ottenere un consolidamento dei risultati ottenuti». L’obiettivo è quello di continuare ad individuare le fasce di evasione tributaria delle utenze domestiche.  Si chiede la collaborazione con l’Agenzia delle entrate per la riscossione delle evasioni e si annuncia l’avvio dell’iter un nuovo concessionario. Crescono gli incassi anche per le sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni al codice della strada.

Le partecipate restano il problema più serio da risolvere

Le contestazioni della Corte dei conti ovviamente riguardano soprattutto le partecipate e le ricadute negative che hanno avuto sul bilancio dell’ente. Sulle ricadute negative delle partecipate, il Comune fa presente di avere «provveduto ad attuare una intensa e decisiva attività di ricognizione» per poter procedere ad un piano di razionalizzazione. In sostanza di mantenere la partecipazione solo in Akrea, Congesi e Corap (partecipazione a bassa percentuale) e di dismettere tutto il resto. Questo ha portato alla dismissione di Crotone sviluppo e Marina di Crotone spa. L’altro elemento preso in esame dal Comune, relativamente alle partecipate, riguarda «la conciliazione dei debiti/crediti fra ente e società, come facilmente desumibile, permangono delle criticità di scambio di informazioni e la successiva fase di conciliazione». La soluzione dovrebbe arrivare entro il 2023. Questo scrive l’amministrazione comunale. Gli squilibri tra crediti e debiti riguardanti l’Akrea «non lasciano trapelare, dal punto di vista sostanziale, situazioni di squilibrio societario che si possono ripercuotere in maniera preoccupante sugli equilibri finanziari dell’ente proprietario (Comune, ndr)». Nella relazione inviata alla Corte dei conti sono riportate tutte le cifre che riguardano il rapporto tra l’ente proprietario e la società partecipata. Diversa è la situazione del Congesi, che è partecipata al 51% dal Comune di Crotone (il resto delle quote sono detenute da altri 13 comuni). Il ritardo registrato relativamente all’attività di conciliazione è legata «alla mancata definizione del percorso». Anche se in ritardo, comunque, l’avvio del confronto è partito. Dal documento si capisce che il Comune è pronto a rinunciare anche alla partecipazione nel Congesi (liquidazione del consorzio), ma prima occorre chiudere tutte le vertenze aperte anche con Sorical e procedere alla consegna delle attività al nuovo gestore (Sorical) salvaguardando comunque il posto di lavori ai dipendenti. Nella relazione inviata alla Corte dei conti viene effettuato un’analisi accurata su tutta la vicenda comprensivo delle decisioni assunte lo scorso 22 settembre dai sindaci dei 14 comuni che hanno aderito al Congesi. Adesso tocca alla Corte dei conti stabilire se il Comune ha ottemperato alle prescrizioni.

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