REGGIO CALABRIA Su poco più di 2mila edifici scolastici in Calabria oltre il 60% (esattamente 1.286) si trova in zona 1 (quindi la più alta) rispetto al rischio sismico. I restanti sono in zona 2. «Inesistenti i certificati di agibilità, non c’è un piano di prevenzione relativamente agli incendi e occorre intervenire con un piano infrastrutturale ad hoc che riguarda proprio l’edilizia». Non sono rassicuranti i dati forniti, sulla base di un’indagine effettuata sul territorio, dalla FenealUil Calabria che attraverso le parole del segretario generale Maria Elena Senese lancia un vero e proprio allarme riproponendo il problema della sicurezza edilizia in Calabria in relazione alla situazione in cui versano gli istituti scolastici calabresi. Solo qualche settimana fa la provincia reggina ha ricevuto la visita del ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara che ha promesso di voler investire in un territorio che «ha tutte le potenzialità per diventare un esempio». Una visita «apprezzabile», commenta Senese ai microfoni del Corriere della Calabria, «se non fosse che i veri problemi sono ben altri rispetto a quelli da lui sottolineati».
È Reggio Calabria la provincia ultima per numero di progetti finanziati. «Abbiamo tante risorse destinate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, sappiamo bene che queste risorse sono legate a dei tempi abbastanza scanditi, quindi occorre la capacità di progettare, di rendicontare, di cantierizzare in tempi abbastanza utili e ristretti, altrimenti rischiamo di perdere le risorse che abbiamo a disposizione», spiega Senese che fornisce un altro dato: sono stati 16 i progetti finanziati per la Regione Calabria, tra questi il triste primato è di Reggio Calabria che si è visto finanziare solo uno tra questi 16 progetti.
E proprio nel corso di una verifica di vulnerabilità sismica su edifici scolastici comunali sono emerse criticità strutturali riferite all’Istituto scolastico “Pythagoras” a Reggio Calabria. Criticità emerse – si legge nell’ordinanza di chiusura emanata dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti – «sulla scorta di sopralluoghi ed esami svolti attraverso il rilievo visivo e l’utilizzo di alcune specifiche apparecchiature di rilevazione esterna». L’edificio è stato temporaneamente chiuso e le attività didattiche sospese in attesa di individuare «idonei spazi alternativi in altre strutture scolastiche».
Nelle scorse settimane è stato proprio il territorio reggino oggetto di una visita del ministro dell’Istruzione, con un tour tra San Luca, Platì, Bovalino e Reggio Calabria. «È apprezzabile – afferma Senese – il fatto che Valditara sia andato in un territorio come la Locride, un territorio a cui io sono molto legata e di cui riconosco le grandi potenzialità che purtroppo non possono emergere proprio per mancanza delle giuste infrastrutture. Peccato – rimarca il segretario regionale FenealUil – che in un territorio così fortemente disagiato, nel visitare gli edifici scolastici il ministro abbia messo in evidenza e sottolineato solo la carenza di computer e non invece delle carenze strutturali importanti».
«Occorre – afferma infine Senese ai nostri microfoni – un intervento da parte della politica regionale affinché vengano destinate maggiori risorse al territorio regionale, perché dobbiamo tener presente che il Mezzogiorno non viaggia tutto alla stessa velocità. Ci sono alcune regioni meridionali che hanno una pubblica amministrazione più qualificata, più efficiente. Altre invece, come la nostra, dove purtroppo vantiamo un turnover inesistente anche nella pubblica amministrazione, nei comuni e questo determina un’incapacità di progettare e quindi di mettere in campo le risorse che ci vengono destinate dal Pnrr. Viviamo in un territorio che è a forte rischio di terremoti. I certificati di agibilità sono inesistenti, manca un piano di prevenzione legato agli incendi, penso che ogni cittadino possa fare la somma, riuscire a capire in che situazione stiamo vivendo, ma soprattutto in che condizioni mandiamo i nostri figli a scuola».
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