CATANZARO La polizia indaga per ricostruire un episodio di violenza avvenuto ieri allo stadio Druso a Bolzano, nel corso del match contro il Catanzaro. Secondo quanto detto ai giornali dalla vittima – Francesca Fiori, presidente del consiglio di quartiere Don Bosco (lista Zanin) – innescato da un banale e fortuito contatto all’uscita del bagno delle donne.
Tanto sarebbe bastato a un gruppo di tifosi del Catanzaro per alzare le mani contro di lei.
«Dopo aver urtato fortuitamente la spalla di una tifosa – ha raccontati Fiori – sono stata schiaffeggiata dal suo fidanzato, gettata a terra e presa a calci da altri tifosi della squadra calabrese che si sono subito uniti all’aggressione».
La consigliera di quartiere ha rimediato solo qualche contusione ed è stata soccorsa da diversi conoscenti e supporter del Südtirol. Ha deciso di non sporgere denuncia e minimizza l’accaduto: “Sono cose che capitano in uno stadio durante una partita”.
«L’US Catanzaro 1929, appresa dai media la notizia della aggressione riferita dalla presidente del consiglio di quartiere “Don Bosco” di Bolzano, Francesca Fiori, esprime incondizionata solidarietà alla donna, condannando qualsiasi atto di violenza perpetrato ai sui danni». È quanto si legge in una nota della società giallorossa che così commenta l’episodio che sarebbe avvenuto al termine della partita Bolzano-Catanzaro disputata ieri nella città del Trentino-Alto Adige. «Nello stesso tempo, ritiene di non poter condividere alcune sue dichiarazioni, riportate dagli organi di stampa locale, che tenderebbero a minimizzare l’episodio. “Sono cose che capitano in uno stadio durante una partita”, avrebbe dichiarato Fiori che, sempre da quanto letto sui giornali, inspiegabilmente non ha sporto denuncia alle forze dell’ordine».
«L’US Catanzaro – è detto nella nota della società – non ritiene che l’episodio, per come denunciato alla stampa dalla donna, sia derubricabile a “cose che capitano in uno stadio”, perché cose del genere non si devono mai verificare, e questo va ribadito anche da parte nostra con forza e grande senso di responsabilità. Per questo invitiamo le forze dell’ordine a fare piena luce sulla vicenda, chiarendone la reale dinamica e individuando gli eventuali responsabili».
«Ciò anche – conclude – per salvaguardare l’immagine di un’intera tifoseria che, negli ultimi anni in particolare, sta seguendo la squadra in trasferta in modo festoso e composto, riempiendo i settori ospiti di ogni stadio e ricevendo i complimenti dai supporter e dalle società avversarie per la compostezza e la civiltà dimostrata». (redazione@corrierecal.it)
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