ROMA «L’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro sollecita una urgente e rigorosa riconoscimento sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori. Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure». Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. «La sicurezza non è un costo – sottolinea il Capo dello Stato – né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione».
Nei primi otto mesi del 2023 le denunce di infortuni sul lavoro sono state 383.242, il 20,9% in meno dello stesso periodo del 2022. Ma di questi incidenti ben 657 hanno avuto un esito mortale. Sono i numeri elaborati dall’Anmil sui dati dell’Inail in occasione della Giornata nazionale per le vittime del lavoro.
In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 48.514, il 23,2% in più dei primi otto mesi del 2022. A guidare la triste classifica degli incidenti mortali è la Lombardia, dove da gennaio ad agosto i morti sui luoghi di lavoro sono stati 112. Seguono il Lazio e il Veneto con 60, la Campania con 57 e il Piemonte con 52. Il minor numero di incidenti mortali in Molise e in Valle D’Aosta, con una vittima ciascuno in otto mesi.
Mentre per Vega Engineering, sono ancora in crescita gli incidenti mortali sul lavoro: +0,8% rispetto allo stesso periodo del 2022 (gennaio-agosto).
E in termini assoluti sono 657 le vittime sul lavoro in questo lasso di tempo, delle quali 500 in occasione di lavoro (+0,8% rispetto a agosto 2022) e 157 in itinere (-13,3% rispetto ad agosto 2022).
Anche per Vega è la Lombardia che registra il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (85). Seguono: Veneto (45), Piemonte (42), Lazio e Campania (41), Puglia (38), Emilia Romagna (36), Sicilia (32), Toscana (23), Abruzzo (17), Marche (15), Umbria e Liguria (14), Calabria e Friuli Venezia Giulia (13), Trentino Alto Adige (12), Sardegna (11), Basilicata (6) e Valle d’Aosta e Molise (1).
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