REGGIO CALABRIA «Quando l’otto ottobre cadeva nel fine settimana, capitava spesso che si andasse al mare. Tuttavia, quella che per me bambino era una semplice coda dell’estate e un modo per festeggiare il compleanno con un ultimo tuffo e facendo due tiri a pallone in spiaggia – capii con gli anni – era in realtà qualcosa di più e di diverso. Ci si andava “a prescindere”. Anche se il tempo non era granché, anche se l’autunno iniziava a farsi sentire. Perché, in fondo, non era quello il vero motivo, forse non esisteva neppure un motivo preciso e, ammesso che esistesse, era difficile da spiegare con le parole. C’era semplicemente bisogno di quel rumore, di quel contatto, di quegli odori. C’era bisogno di fermarsi sulla riva e guardare l’orizzonte con stati d’animo sconosciuti gli uni a gli altri, perché il mare è così senza strade e senza spiegazioni». E’ il pensiero che Giuseppe Falcomatà dedica al padre Italo nel giorno del suo compleanno. Nato l’8 ottobre 1943, il sindaco della primavera reggina oggi avrebbe compiuto ottanta anni.
«Oggi – scrive ancora il sindaco sospeso di Reggio Calabria sui social – sarebbero stati ottanta. E per una serie di combinazioni mi ritrovo qui. Perché il mare chiama e non si è mai lontani abbastanza per smetterla di cercarsi. Senza spiegazioni. Buon compleanno».
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