CATANZARO La Procura generale di Catanzaro ha chiesto la conferma di quasi tutte le condanne già emesse in primo grado nel processo “Imponimento”, celebrato con rito abbreviato. Si tratta del procedimento nato dall’omonima inchiesta della Dda di Catanzaro eseguita nell’estate del 2020 e che riguarda i presunti appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta Anello-Fruci di Filadelfia. Nella sentenza spicca la condanna a vent’anni di carcere Rocco Anello e Giuseppe Fruci, i due boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta attiva nel territorio di Filadelfia. Stessa pena anche per Vincenzino Fruci, fratello di Giuseppe di Acconia di Curinga e Nicola Antonio Monteleone, con il gup Rinaldi che aveva accolto le richieste dell’accusa comminando 65 condanne dai 20 anni a un anno di reclusione. Pene più severe sono state richieste per sette imputati: Domenico Bretti, Vito Chiefari, Giuseppe Galati, Tommaso Galati, Domenico Gallello, Teodoro Mancari e Domenico Polito.
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