CATANZARO È di probabile origine dolosa l’incendio che ha interessato nella notte un mezzo meccanico parcheggiato all’interno di un cantiere edile dell’azienda Domus Costruzioni di Simone Aiello a Catanzaro Lido.
Il pronto intervento di una squadra dei vigili del fuoco del Comando di Catanzaro distaccamento di Sellia Marina ha impedito che le fiamme distruggessero completamente il veicolo. Si tratta di di una macchina operatrice gommata del tipo Merlo che era parcheggiata nel piazzale interno di un cantiere edile nel quartiere Lido del comune di Catanzaro. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che assieme ai vigili del fuoco hanno effettuato primi accertamenti. Dalle analisi non si esclude appunto la pista dell’atto incendiario volontario. Proprio per questo sono state avviate ulteriori indagini per ricostruire l’esatta dinamica e individuare eventuali responsabili di quanto avvenuto.
«L’ultimo atto vile – scrive in una nota CivicoTrame – ai danni della ditta si inserisce in un contesto già allarmante di illegalità all’interno di un’area tornata alla ribalta della cronaca per le situazioni che la caratterizzano. I quartieri Corvo, Aranceto, Pistoia e lido, sottoposti ad un controllo quasi asfissiante, sono infatti oramai di difficile accesso persino per le forze dell’ordine. L’area di lido in particolare, in cui è avvenuto l’atto intimidatorio, costituisce uno dei principali fortini della criminalità in quanto punto di riferimento per lo sviluppo della città con decine di attività commerciali frequentate da studenti e professionisti. L’ennesima intimidazione ai danni dell’imprenditore Aiello, socio dell’Associazione Antiracket lametina Ala, fa seguito alle minacce già subite negli ultimi tempi dopo la denuncia che aveva contribuito al blitz dello scorso aprile che aveva portato all’arresto di 62 persone con un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Il provvedimento aveva messo in luce l’autonomia capillare nel controllo del territorio raggiunta dalla comunità rom. Dopo essersi sviluppato come elemento di supporto operativo nei confronti dei clan di Isola Capo Rizzuto, Cutro e Catanzaro con le cosche Arena, dei Grande Aracri e dei Gaglianesi, nel corso degli anni il clan degli zingari, infatti, ha acquisito maggiore autonomia fino a diventare un gruppo mafioso con un proprio programma criminale, una sua autonomia strutturale e operativa rispetto alle altre cosche di ‘ndrangheta. L’attentato mette in luce l’importanza di mantenere misure di sicurezza nei cantieri edili e impone all’intera comunità, non solo a magistrati e forze dell’Ordine, di rimanere vigili. In risposta alla situazione fortemente preoccupante, che nega agli imprenditori la possibilità di lavorare e fare impresa in sicurezza, Ala, manifestando la propria solidarietà e il proprio supporto al socio Aiello, chiede che vengano adottate tutte le misure necessarie per prevenire ulteriori episodi simili in futuro, per l’imprenditore già vessato e per chiunque faccia impresa nella stessa area, e fa appello alle istituzioni affinché prendano coscienza dell’emergenza e intervengano in maniera decisiva e concreta sul territorio. Inoltre, verrà richiesta in giornata la convocazione d’urgenza del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. E’ necessario agire in fretta per frenare il clima asfissiante e le ingerenze nello sviluppo imprenditoriale ed economico che rendono invivibile il territorio catanzarese».
«Quello che è successo negli ultimi giorni a Catanzaro ha messo in evidenza che c’è in atto un’escalation criminale a danno dell’imprenditoria locale. Episodi che si sono succeduti in un breve arco di tempo e che hanno tutti la stessa connotazione di gesto intimidatorio nei confronti di titolari di attività in campo edile operanti sul nostro territorio. In particolare, alcuni cantieri presenti nell’area sud sono stati presi di mira con mezzi e attrezzi danneggiati da incendi di natura dolosa. Le denunce sono scattate subito, così come le indagini delle forze dell’ordine per tentare di fare luce su questo pericoloso vortice di violenza, che colpisce la libera attività d’impresa e l’economia e influisce sulla percezione di sicurezza della comunità rischiando di deprimere ogni iniziativa». È quanto afferma in una nota il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita.
«Per questo motivo, sottolineando la mia vicinanza e solidarietà agli imprenditori vittime di intimidazioni – continua il sindaco – ho sentito personalmente il prefetto Enrico Ricci per condividere la preoccupazione dell’amministrazione e della città in un momento che richiede una ferma presa di posizione da parte di tutte le istituzioni. A tal fine, ho appreso che tornerà a riunirsi ad hoc il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto sulla situazione e delineare le possibili contromosse da mettere in campo per arginare il fenomeno criminale. Nell’occasione, non potrò che ribadire l’esigenza che vengano adoperati tutti gli strumenti possibili, in termini di mezzi, uomini e strumenti di videosorveglianza, per garantire un presidio nelle zone più sensibili della città e alzare il livello di attenzione contro i tentacoli criminali».
«Sull’escalation di intimidazioni ai danni di imprenditori nel territorio di Catanzaro, con danneggiamenti e incendi dolosi, c’è una grande attenzione da parte della Prefettura. La situazione è stata oggetto delle recenti riunioni di coordinamento delle forze di polizia, e c’è il massimo impegno degli organismi investigativi». E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro. «Ho sentito nelle prime ore di questa mattina il prefetto Ricci – prosegue il sottosegretario Ferro – che mi ha annunciato la convocazione per domani di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica allargata alla partecipazione dell’associazione degli industriali e della Camera di Commercio».
«Desta particolare preoccupazione e allarme sociale la spirale di attentati ai danni di aziende del catanzarese». È quanto afferma il presidente Filippo Mancuso che aggiunge: «Il Consiglio regionale che rappresento, esprime agli imprenditori catanzaresi (alle loro famiglie e ai dipendenti) e a quelli di ogni area della Calabria vittime di vigliacche intimidazioni, piena vicinanza e solidarietà».
«Ciò che sta accadendo nel capoluogo – dice – sono sicuro che è seguito con il consueto scrupolo, responsabilità e attenzione da parte delle forze dell’ordine e di ogni organismo preposto alla sicurezza del territorio. È necessario assicurare alla giustizia i responsabili di questi gesti vigliacchi e restituire a chi fa impresa la necessaria serenità».
x
x