COSENZA In Corte d’Assise a Cosenza, si è tenuta una nuova udienza del processo a carico di Francesco Adduci, il 56enne accusato di aver avuto un ruolo nel duplice omicidio del 4 aprile 2022 compiuto in contrada Gammellone nel comune di Castrovillari, in cui hanno perso la vita Maurizio Scorza, 57enne di Cassano, e sua moglie, la 38enne tunisina Hanene Hedhli. L’allevatore è difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Giancarlo Greco.
Nel corso dell’udienza, il pm della Dda di Catanzaro, Alessandro Riello, ha avuto modo di esaminare un teste, si tratta del perito balistico Luca Chianelli. Che ha fornito riscontri interessanti in merito al duplice delitto. I corpi di Scorza e della compagna Hanene, raggiunti da 14 colpi di arma da fuoco, furono scoperti in una strada di campagna a bordo dell’autovettura Mercedes di proprietà della vittima. Lo stesso e insanguinato perimetro all’interno del quale, il 16 gennaio 2014, vennero ritrovati i corpi senza vita di un bimbo di tre anni, Cocò Campolongo, di suo nonno Giuseppe Iannicelli e della compagna di quest’ultima Ibtissam Touss.
I carabinieri hanno rinvenuto il cadavere di Hanene Hedhli sul sedile anteriore, lato passeggero, mentre quello di Scorza nel bagagliaio con a fianco un agnello sgozzato.
Nel corso della testimonianza resa da Chianelli, si è appreso dell’utilizzo di due diverse armi (entrambe calibro 9) utilizzate per compiere gli omicidi. E quindi, verosimilmente, sarebbero due i killer. La scena criminis, da un punto di vista balistico, non si può determinare con certezza. L’auto rinvenuta con a bordo i due cadaveri, sarebbe stata spostata da uno dei responsabili dell’omicidio e di conseguenza è tecnicamente impossibile affermare con esattezza a quale distanza siano stati sparati i colpi. Scorza è stato destinatario di due colpi che lo hanno raggiunto alla testa. Hedhli, invece, è stata attinta da 12 colpi e chi ha premuto il grilletto si trovava a circa un metro di distanza. La donna, da quanto si è appreso, avrebbe tentato – dopo i primi proiettili – di spostarsi sull’altro sedile nel tentativo di sfuggire alla raffica mortale scaricata dal suo killer. Questo tentativo spiegherebbe i segni dei colpi rinvenuti dietro la schiena della donna.
Francesco Adduci è stato arrestato su richiesta della Dda di Catanzaro, «sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di concorso, con soggetti allo stato ignoti, in duplice omicidio con l’aggravante della premeditazione, nonché del metodo mafioso e dell’agevolazione mafiosa». Per i magistrati antimafia, il 57enne avrebbe attirato «con l’inganno Maurizio Scorza all’interno del proprio podere, ove poi quest’ultimo trovava ad attenderlo i propri sicari». (redazione@corrierecal.it)
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