CATANZARO Scoppia la polemica a Catanzaro sul rischio dello spostamento dell’esame per avvocato a Lamezia Terme. A innescarla il componente del Consiglio nazionale Forense Antonello Talerico, già presidente dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro: “Catanzaro – scrive Talerico – rischia di perdere anche gli esami di avvocato a causa del silenzio dell’Ente Provincia. La prova scritta per l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato per la sessione 2023 che si svolgerà giorno 12 dicembre 2023, rischia di perdere la sua sede storica e di celebrarsi presso l’aula bunker di Lamezia Terme, ciò in quanto il presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile, nonostante le plurime sollecitazioni provenienti dal presidente della Corte di Appello non ha inteso dare alcun riscontro, neanche informale circa la disponibilità dell’Istituto scolastico presso il quale svolgere gli esami. La sede idonea che era stata individuata dal presidente della Corte di Appello, Gabriella Reillo in una consultazione avvenuta con il sottoscritto – nella veste di Consigliere del Cnf e quindi di rappresentante dell’intero Distretto comprensivo dei sette Ordini – era quella dell’Istituto E. Fermi di Catanzaro Lido, in grado di contenere i circa 650 candidati che dovranno sottoporsi alla prova per l’esame di abilitazione. Da quando esistono gli esami di abilitazione per gli avvocati – spiega Talerico – la prova si è sempre tenuta nella Città di Catanzaro, quale sede del Distretto della Corte di Appello, che ora rischia a causa della incomprensibile mancata e/o tardiva risposta da parte dell’amministrazione provinciale di Catanzaro di perdere anche questa ulteriore e storica competenza”. Sulla stessa lunghezza d’onda altri interventi sia dal mondo forense, in particolare l’Aiga, sia dal mondo politico.
Oggi la replica del presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile. “Apprendo dalla stampa che l’avvocato Antonello Talerico ha deciso dispoticamente che l’unica sede utile per lo svolgimento delle prove scritte dell’esame per avvocato 2023 sia l’istituto scolastico ‘Enrico Fermi’ di Catanzaro e che la responsabilità debba ricadere esclusivamente sull’amministrazione provinciale. Vista la molteplicità di cariche cumulate da Talerico (consigliere regionale, consigliere comunale di Catanzaro e componente del Consiglio nazionale Forense) dovrebbe avere ‘fonti’ a sufficienza per sapere che la comunicazione della Corte di Appello di Catanzaro per richiedere la disponibilità di locali non era indirizzata soltanto alla Provincia ma anche alla Regione, all’Università Magna Graecia e, guarda un po’, al Comune di Catanzaro. Dunque, se il punto (condivisibile) è quello di consentire lo svolgimento delle prove nel capoluogo, mi chiedo perché lo stesso Talerico, visto il suo ruolo preminente nella maggioranza a sostegno del sindaco Fiorita, non si sia fatto avanti con strutture comunali. Penso all’Ente Fiera di Catanzaro, che potrebbe benissimo soddisfare l’esigenza di ospitare 700 partecipanti alla selezione non svolgendo più da tempo le funzioni di Hub vaccinale o l’Auditorium ‘Casalinuovo’ o, ancora, uno dei tanti istituti scolastici di competenza comunale. Insomma, se si vuole evitare il pericolo che a Catanzaro non si svolga la prova scritta dell’esame di avvocato perché Talerico non ha fatto alcuna proposta? Ma si sa: fornire soluzioni concrete e percorribili è molto più difficile che fare del becero populismo e, per giunta, disinformato. Infatti, tornando alla questione del ‘Fermi’, dopo aver appreso della richiesta della Corte di Appello ho provveduto tempestivamente a confrontarmi dapprima con un suo funzionario incaricato e dopo con l’istituto scolastico. La dirigente scolastica del ‘Fermi’ – sostiene Mormile – mi ha rappresentato l’impossibilità di disporre la sospensione delle lezioni dall’11 al 15 dicembre poiché sarebbe impossibilitata a rispettare l’orario didattico minimo da garantire agli studenti. Infatti, a differenza di tre anni addietro, si era già pervenuti alla definizione ed approvazione del calendario scolastico. Francamente evitare far perdere 5 giorni di scuola agli studenti pare un interesse pubblico più che legittimo da comprendere e rispettare, e men che meno potremmo mai considerare l’eventualità di prevaricare alcun dirigente scolastico rispetto a questa preminente esigenza: questione di stile e di rispetto dei ruoli. Di questa interlocuzione, ho provveduto a informare telefonicamente il funzionario della Corte di Appello e contemporaneamente ho dato la disponibilità della Provincia nel fornire soluzioni alternative nella diretta disponibilità della amministrazione provinciale: dalla sala consiliare alla Casa delle Culture o ogni altra sede consona alla prova dell’esame di avvocato. È quindi profondamente falso che la Provincia sia stata silente o inerme ma ha fatto tutto il possibile per far svolgere l’esame di avvocato nel territorio di Catanzaro, nonostante le fantasiose ricostruzioni di Talerico che – conclude Mormile – ha preferito attendere inerte il tempo utile a scaricarsi di ogni responsabilità con la semplice pubblicazione di una inconcludente nota stampa: ognuno ha il suo modo d’intendere la rappresentanza politica”.
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