RENDE «Esprimo vicinanza all’ I.I.S. Cosentino-Todaro di Rende: agli studenti e alle loro famiglie, al Dirigente e ai docenti, al personale tecnico e amministrativo, impegnati nella difesa di una comunità scolastica che ha raggiunto negli anni traguardi importanti per la qualità delle attività formative e per tutte le azioni innovative messe in campo, anche grazie alla capacità di intercettare risorse di provenienza europea. Tutto ciò rappresenta motivo di orgoglio per la città di Rende e per tutte le comunità a Nord della nostra città». Lo afferma in una nota Mimmo Talarico, già consigliere comunale di Rende ed esponente di “attivaRende” che aggiunge: «Ci pare di capire, purtroppo, che il disegno di ridimensionamento del sistema scolastico cittadino sia destinato ad allargarsi fino a coinvolgere altri istituti altrettanto prestigiosi come il “Gioacchino da Fiore”».
«Le intenzioni degli Enti e delle Istituzioni competenti (Regione e Provincia in primis)- sostiene Talarico – sembrano coincidere con l’obiettivo di ridurre la città di Rende a un ruolo secondario e irrilevante, privandola di una delle sue più importanti conquiste: un sistema scolastico autonomo che contempla nella stessa città scuole di ogni ordine e grado, sino all’Università. Il momento storico della città è particolarmente drammatico, il commissariamento per mafia con il conseguente scioglimento degli organi elettivi ed esecutivi ha privato il Comune di ogni tipo di rappresentanza democratica».
«Ma soprattutto per questo ragioni – afferma ancora – che lo Stato, in tutte le sue articolazioni, non può e non deve impoverire il tessuto civile e sociale della città, di cui quello scolastico rappresenta un avamposto irrinunciabile. Quando si è chiamati a bonificare la città e a ricostruirne le reti civili e democratiche fiaccate e indebolite delle incursioni delle organizzazioni criminali, occorre rivolgersi al mondo della Scuola, dell’associazionismo civile e delle parrocchie. In nome della razionalizzazione condotta solo secondo principi economici e aziendalistici, si sta portando avanti un processo che indebolisce, anziché rafforzare il percorso democratico di riscatto della città».
«Pertanto, se gli illustri commissari insediatisi al comune di Rende – conclude Talarico – sono stati chiamati, dopo i noti fatti, a svolgere non solo un’attività di contenimento dei fenomeni di illegalità e di criminalità, a loro si chiede di difendere e rafforzare i presidi di legalità e di formazione civile della città. Facciano allora come hanno fatto i loro colleghi in altri momenti e in altri comuni. A Gioia Taura e Canolo (RC), nel 2018, ad esempio, le commissioni straordinarie, proprio per queste ragioni hanno chiesto e ottenuto dalla Regione Calabria la deroga al Piano di dimensionamento scolastico allora varato dalla giunta regionale guidata da Oliverio».
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