CATANZARO Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, in accoglimento del riesame interposto dagli avvocati Sandro D’Agostino e Giovanni Vecchio, ha annullato la custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Giuseppe Mazzitelli. L’uomo era stato raggiunto dalla custodia cautelare in carcere per l’accusa di omicidio aggravato dalle modalità mafiose, perpetrato ai danni di Angelo Corigliano, ucciso a Mileto il 19 agosto 2013, fatto commesso in concorso con Salvatore Pititto, Domenico lannello, Domenico Polito.
Il fatto di reato era stato già oggetto delle dichiarazioni rese dalla collaboratrice Oksana Verman, compagna di Salvatore Pititto, confluite in procedimento definito in primo grado dalla Corte di Assise di Catanzaro del 25 febbraio 2022.
In seguito ad intercettazione disposta, in un altro procedimento, nei confronti di Michele Galati, è stata ipotizzata una diversa versione dei fatti, secondo cui «(…) ha sparato uno di Tropea, si chiama Giuseppe e guidava la moto a Mimmo da “Canigghja” e non me lo dire a me!». Secondo il Gip che ha disposto la custodia cautelare in carcere «Polito riferisce a Galati che sulla moto, con a bordo i killer che materialmente uccisero Corigliano, non c’era Salvatore Pititto, evidenziando che pero quest’ultimo era presente, ma un soggetto proveniente dal centro abitato di Tropea il cui nome è “Giuseppe “, posto alla guida, e che sul sedile passeggero si trovava Domenico Iannello, contiguo alla cosca dei Mesiano».
La difesa tramite una corposa memoria difensiva che ha utilizzato anche un consulenza tecnica del dottor Andrea Antonio Miriello, è riuscita a dimostrare la genericità dei dati utilizzati per l’identificazione del Giuseppe di Tropea come Giuseppe Mazzitelli, riuscendo ad ottenere l’immediata remissione in libertà dell’indagato.
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