VENEZIA Secondo quanto emerso dai primi esami autoptici non ci sarebbero prove di un malore nel corpo di Alberto Rizzotto, l’autista che si trovava alla guida del bus che lo scorso 2 ottobre è precipitato da un cavalcavia a Mestre (Venezia) provocando 21 decessi. La notizia viene riportata oggi dal Corriere del Veneto. Interpellato telefonicamente Guido Viel, uno dei due medici legali a cui è stata affidata l’autopsia, si è limitato a dire di non poter fornire alcune informazioni a riguardo. Lo stesso Procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi aveva spiegato lunedì che per un’analisi autoptica completa ci sarebbero voluti almeno una decina di giorni. Fino ad oggi l’ipotesi del malore è stata la più accreditata visto che dai rilievi effettuati dalla polizia municipale il mezzo prima di precipitare ha strisciato contro il guardrail per ben 27 volte.
E forse solo un malore potrebbe spiegare la completa assenza di segni di frenata o di controsterzata. Ma il quadro è ben lontano dall’essere definito. Il 25 ottobre sarà invece la volta dell’avvio della perizia sul guardrail, quella più volta accusato di non aver retto l’urto per via della sua inadeguatezza per una infrastruttura di quel tipo.
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