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Regione, i “movimenti” nella maggioranza di centrodestra e la “scalata” di Azione

Il rinnovato patto di governo tra il presidente e i partiti della coalizione al momento non coinvolge i calendiani, che però sono in crescita

Pubblicato il: 14/10/2023 – 15:25
Regione, i “movimenti” nella maggioranza di centrodestra e la “scalata” di Azione

CATANZARO Prima l’Arsac, ora l’Aterp, in un futuro più o meno immediato altri enti strumentali.  Nel sottogoverno della Regione la politica torna a fare capolino con alcune nomine da parte del presidente della Giunta Roberto Occhiuto e del suo esecutivo che hanno un profilo più politico rispetto ai primi due anni di legislatura, caratterizzati dalla priorità assegnata alla tecnica. Un cambio di passo che secondo gli analisti politici è l’effetto del rinnovato “patto di governo” che il presidente Occhiuto sta definendo con i partiti della coalizione di centrodestra, quantomeno i partiti principali, vale a dire Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Movimenti che si stanno irradiando nel campo della maggioranza alla Regione, nel cui ambito tuttavia non mancherebbe qualche mugugno. Perché in effetti questo nuovo corso che il governatore Occhiuto ha impresso – spiega più di una fonte della maggioranza – in realtà al momento non sembrerebbe coinvolgere alcune forze alleate che pure hanno un peso importante nella coalizione di governo. Il riferimento degli analisti è soprattutto ad Azione, il partito di Calenda che a livello nazionale è all’opposizione del centrodestra ma che in Calabria sostiene l’azione del presidente Occhiuto ed è organico alla sua maggioranza esprimendo ben due consiglieri regionali che hanno un consistente seguito, vale a dire Francesco De Nisi, futuro segretario dei calendiani in Calabria, e Giuseppe Graziano. Un’area destinata a diventare peraltro anche in Calabria particolarmente attiva e soprattutto radicata, come dimostra l’andamento della fase pre-congressuale di Azione, culminata nell’adesione e nell’iscrizione di oltre 4000 calabresi, numeri che pochi partiti possono in realtà vantare a livello regionale. E anche la fase congressuale di Azione, che tra ieri e domani, con il “sigillo” di una delle leader nazionali, Mariastella Gelmini, tra l’altro ex di Forza Italia, definirà gli organismi provinciali e il 18 novembre quelli regionali, è indicativa, perché i calendiani di Calabria stanno anche ponendo temi importanti nell’agenda politica. Per non dire poi dell’appeal che Calenda e il suo partito stanno comunque esercitando, candidandosi a diventare sempre più polo di attrazione dei delusi dei due poli (soprattutto di quelli che oggi albergano nel Pd ma che non si sono in sintonia con la linea radicale di Elly Schlein) E diversi osservatori politici ritengono che nel futuro più o meno immediato Azione, una volta strutturata sul territorio (e magari incardinata in Consiglio regionale con un gruppo autonomo), diventerà ancora più baricentrica nel quadro politico calabrese e quindi potrebbe rivendicare più spazi nei posti chiave della Regione. (a. c.)

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