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memoria e impegno

A Locri il ricordo di Fortugno. «Un omicidio che rappresenta un punto di svolta nella lotta alla ‘ndrangheta – VIDEO

A 18 anni dall’uccisione del vicepresidente del consiglio regionale. Maria Grazia Laganà: «È una giornata che fa sempre male»

Pubblicato il: 16/10/2023 – 13:32
di Mariateresa Ripolo
A Locri il ricordo di Fortugno. «Un omicidio che rappresenta un punto di svolta nella lotta alla ‘ndrangheta – VIDEO

LOCRI «È una giornata che fa sempre male» quella in ricordo di Francesco Fortugno. Lo sottolinea la vedova Maria Grazia Laganà all’esterno di Palazzo Nieddu, proprio lì dove diciotto anni prima, il 16 ottobre 2005, fu brutalmente ucciso l’allora vicepresidente del consiglio regionale della Calabria: «È importante non disperdere la memoria, bisogna ricordare questi fatti tragici, soprattutto quando succedono a persone perbene, e Franco – afferma Laganà – era una persona perbene».
L’agguato a colpi di arma da fuoco, per mano di un killer armato dalla ‘ndrangheta, si consumò all’esterno di Palazzo Nieddu, nel cuore di Locri, dove erano in corso le primarie dell’Unione. Trasportato d’urgenza in ospedale, Fortugno morì poco dopo. La reazione della comunità per una morte che la Direzione nazionale antimafia definì «uno dei più gravi omicidi politico-mafiosi della storia d’Italia», fu netta e decisa. Ci fu, infatti, una straordinaria mobilitazione da parte della Locride e della Calabria, soprattutto tra i giovani, che all’indomani dell’omicidio sfilarono sfidando la ‘ndrangheta per le vie di Locri.

La cerimonia a 18 anni dall’omicidio

A Locri, città del medico e politico assassinato, è vivo, come ogni anno, il ricordo espresso attraverso una partecipata cerimonia di commemorazione dapprima con una funzione religiosa celebrata nella Chiesa di Santa Caterina, officiata da don Lorenzo Santoro, e la deposizione di due corone, una a Palazzo Nieddu e l’altra nella cappella del cimitero di Locri. Tanti i presenti, autorità militari, civili e religiose, per ricordare Fortugno. Particolarmente significativa, inoltre, la massiccia partecipazione degli studenti di Locri presenti con le delegazioni del liceo di Scienze umane “Mazzini”, del liceo Scientifico “Zaleuco” e dell’istituto Alberghiero. Ai tanti giovani presenti in chiesa don Santoro ha ricordato che «la testimonianza di Franco Fortugno consegna a tutti noi, a voi ragazzi in particolare, il segno autentico di una verità che dobbiamo fare nostra e che sa di cambiamento, di rinnovamento degli stili di vita. E proprio nel segno di Fortugno oggi riceviamo qualcosa di vero, ma al tempo stesso anche un compito ben preciso che voi giovani dovete assumere e rivolgere alla società civile, ovvero essere protagonisti sani di una vita che abbiamo ricevuto come dono, giocare bene le nostre possibilità, scegliendo attentamente quali strade percorrere. Fortugno è un seme donato alla terra che diventa frutto buono e restituisce a noi la speranza di una vita migliore, diversa, in grado di regalare frutti abbondanti che possono essere raccolti solo attraverso azioni concrete nel segno del cambiamento».


Presenti, tra gli altri, il Questore Bruno Megale, il Tenente Colonnello, Massimo Pesa, Comandante del Gruppo Carabinieri di Locri, il Direttore marittimo di Calabria e Basilicata Tirrenica, Giuseppe Sciarrone, il Comandante Ufficio operazioni Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza, Tenente Colonnello, Vincenzo Ciccarelli, il Comandante del gruppo Guardia di finanza di Locri, Capitano Alfredo Iannace, l’onorevole Angela Napoli, il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Salvatore Cirillo, il consigliere regionale, Giacomo Crinò, l’assessore alla Legalità del Comune di Reggio Calabria, Giuggi Palmenta, il Sindaco di Locri, Giuseppe Fontana, il Sindaco di Siderno, Maria Teresa Fragomeni, altri sindaci e amministratori locali della Locride.

Laganà: «Il 16 ottobre una data simbolo per la Calabria»

«Il 16 ottobre rappresenta una data simbolo non solo per il territorio della Locride ma per l’intera Calabria ed io, insieme alla mia famiglia, intendo portare avanti il percorso avviato in quel tragico giorno, non solo per onorare la memoria di mio marito Franco ma anche come testimonianza autentica di impegno civile di questa comunità”. Così Maria Grazia Laganà, a margine dell’evento, evidenziando inoltre che tale ricorrenza “costituisce un preciso impegno per la tutela della memoria di una persona perbene che ha pagato con la vita il suo rigore morale e il suo senso delle istituzioni, ma anche un forte richiamo a tenere costantemente viva l’attenzione su questo territorio e sulla non più rinviabile necessità di porre in atto ogni azione e iniziativa utile a favorirne la ripartenza. Un territorio che ha dimostrato di saper opporre un fermo rifiuto alla ‘ndrangheta e ad ogni forma di sopraffazione, già nei momenti drammatici vissuti diciotto anni fa e che oggi si ritrova, ancora una volta, intorno alla figura di Franco per ribadire quegli stessi ideali di legalità e volontà di riscatto sociale. Quella di oggi, dunque, – ha poi aggiunto la vedova Fortugno – sia per questa regione non una semplice ricorrenza ma un’occasione per rinnovare insieme, in modo autentico e concreto, quel sentimento di comunità e condivisione dei comuni valori di democrazia, rispetto delle regole e cultura del lavoro che hanno ispirato la vita di mio marito e che da soli possono garantire un futuro, in questa terra, alle giovani generazioni».

«Un omicidio che rappresenta un punto di svolta nella lotta alla ‘ndrangheta»

«È un omicidio che segna sicuramente un punto di svolta per la Calabria per quanto riguarda la percezione di tutto quello che è di negativo e di disumano: la criminalità in questa terra», afferma il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, che aggiunge: «Oggi c’è sicuramente una maggiore consapevolezza e credo che il sacrificio di Fortugno non sia stato vano. Purtroppo resta lo strazio per la famiglia, resta il senso di vuoto che ha lasciato per tutti coloro che lo conoscevano». «È un omicidio che io considero uno spartiacque per la lotta dello Stato contro la ‘ndrangheta in questa città», spiega il sindaco di Locri Giuseppe Fontana. «Un omicidio – aggiunge – che scosse tutti. Ci sembra oltre che doveroso ricordare un uomo che si è speso per il proprio territorio e che è stato molto vicino ai giovani. E’ anche un atto di fiducia e di speranza essere qui per le future generazioni. Siamo vicini alla famiglia Fortugno, esempio onorevole di coraggio, esempio di vita sia nella sua figura di uomo delle Istituzioni e sia nella sua figura di medico sempre vicino a tutela degli malati. Siamo vicini – conclude Fontana – a tutte le vittime di mafia e lo facciamo con il nostro impegno quotidiano rivolto al rispetto delle regole e alla costruzione di quelle solide basi di democrazia e di legalità necessarie».

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