REGGIO CALABRIA I capigruppo della minoranza in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto) chiedono maggiore prudenza nell’azione di governo portata avanti dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
«L’arresto del commissario dell’Arpacal, a pochi giorni dalla sua nomina – spiegano i consiglieri regionali di opposizione –, è il secondo episodio di questo genere che coinvolge la Calabria e le nomine del presidente Occhiuto in un intervallo di tempo davvero ridotto. Siamo convintamente garantisti, non a corrente alternata, e siamo fiduciosi nell’operato della magistratura e nella possibilità che i soggetti coinvolti possano dimostrare la propria innocenza. Lasciando, però, il merito delle vicende giudiziario allo svolgimento dei processi, rimane una riflessione di fondo che non può non essere svolta. La fretta non è mai una buona consigliera e il presidente Occhiuto, sia per quel che attiene le nomine che la gestione dell’azione amministrativa e legislativa, ne ha avuta fin troppa fin dal suo insediamento, così come ha prestato troppo ascolto alle pressioni romane. Allo scopo di regalare, soprattutto via social e sui media, l’immagine di una Calabria che cambia a velocità prodigiosa, ha abituato la sua maggioranza a saltare passaggi istituzionali dovuti e ad imporre normative a colpi di fiducia. Salvo poi dovere tornare in Aula per correggere impianti normativi che non reggono alla prova dei fatti». «Sarebbe opportuno – concludono i capigruppo di minoranza – provare a cambiare passo, adottando un atteggiamento più dialogante e soprattutto più prudente per evitare nuovi intoppi in un percorso di governo che ha già palesato tutti i suoi limiti».
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