TORINO Non trascurano la pista della frode sportiva i magistrati della procura di Torino che indagano sulle scommesse dei calciatori su piattaforme internet illegali. Al momento di episodi non ne sono emersi. Le verifiche però sono in corso. Ed è un’ombra che si allunga su un’inchiesta che finora sembrava confinata al vizio del gioco o, nel peggiore dei casi, alla ludopatia. Per ora il fascicolo resta aperto solo per “esercizio abusivo di scommessa”, reato che è punito con l’arresto fino a tre mesi e con una pena pecuniaria che nel massimo tocca i 516 euro: se ne può uscire, peraltro, versando una somma di denaro a titolo di oblazione. Dovessero saltare fuori vicende di atleti che hanno puntato sulla propria squadra, e non a favore della vittoria, la faccenda si complicherebbe.
Nicolò Fagioli ha ammesso di avere scommesso su partite di calcio, ma non dove erano impegnate formazioni in cui ha militato. Quanto agli altri due giocatori che risultano iscritti nel registro degli indagati, Sandro Tonali e Niccolò Zaniolo, verranno ascoltati il prima possibile. I contatti fra pubblici ministeri e avvocati difensori sono già stati avviati. Organizzare l’incontro non è semplicissimo perché i due si trovano in Inghilterra a disposizione dei loro club. Gli investigatori inoltre devono completare una serie di accertamenti. Oggi è stata eseguita la cosiddetta copia forense dei telefonini prelevati la settimana scorsa dalla polizia (su indicazione della procura) ai calciatori a Coverciano durante il ritiro della Nazionale. Può dunque cominciare l’analisi del materiale. Oltre ai dati sui collegamenti ai siti internet in questione sono considerate di particolare interesse le chat.
L’indagine, che si innesta su un procedimento aperto dalla direzione distrettuale antimafia nel 2022, durante il quale ci si è imbattuti in un giro di scommesse su piattaforme non autorizzate, è tutt’altro che finita. Lo dimostra il fatto che oggi al settimo piano del Palazzo di giustizia si è tenuto un vertice tra la procuratrice reggente, Enrica Gabetta, il pubblico ministero Manuela Pedrotta e i dirigenti e funzionari della squadra mobile della questura. Un incontro definito di “aggiornamento”. Anche negli ambienti investigativi subalpini serpeggia la curiosità per le nuove rivelazioni promesse da Fabrizio Corona: l’ex re dei paparazzi ha annunciato che parlerà domani sera in tv dopo la partita dell’Italia. Chissà se per la seconda volta snocciolerà un elenco di nomi che, come nel caso di Zaniolo e Tonali, costringerà la polizia a prendere iniziative a tamburo battente. (Ansa)
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