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Iscritti al Pd: «Al Comune di Cosenza nessuna discontinuità con le amministrazioni Occhiuto»

Il duro affondo di Sergio De Simone, Saverio Carlo Greco, Giacomo Mancini e Giulio Palma

Pubblicato il: 17/10/2023 – 10:48
Iscritti al Pd: «Al Comune di Cosenza nessuna discontinuità con le amministrazioni Occhiuto»

COSENZA «Crediamo che sia indispensabile avviare la predisposizione del bilancio del comune di Cosenza  attraverso una discussione larga, pubblica e condivisa dalle forze politiche e civiche che sostengono la maggioranza di Centro Sinistra, che abbia come protagonisti i cittadini e che riprendendo gli obiettivi espressi in campagna elettorale indichi traiettoria e obiettivi chiari degli ultimi mille giorni di questa consiliatura». È scritto in una nota a firma di Sergio De SimoneSaverio Carlo GrecoGiacomo Mancini e Giulio Palma tutti iscritti al Partito Democratico di Cosenza.
«Solo in questo modo – proseguono gli esponenti Pd – con una discussione forte, è pensabile che l’amministrazione esca dalla crisi politica conclamata dalle dimissioni ravvicinate, prima dell’assessore al bilancio e poi dalla estromissione del vicesindaco. Del resto – continuano i quattro firmatari – la compilazione del bilancio è per definizione l’atto attraverso il quale si individuano le priorità e gli obiettivi dell’amministrazione e proprio per questo non può essere scritto tra gruppi ristretti, esautorando i ruoli istituzionali e politici necessari alla condivisione più larga possibile.  È necessario subito, e non è più rinviabile – proseguono De Simone, Greco, Mancini e Palma– un confronto quindi che sciolga il vero nodo intorno al quale si è incagliata, fin da subito, la vita di questa amministrazione: la discontinuità con le amministrazioni Occhiuto.  È evidente infatti che il messaggio in campagna elettorale espresso con forza dal Sindaco Franz Caruso e dalle formazioni politiche e civiche a suo sostegno, era quello della netta discontinuità con l’amministrazione precedente: con i suoi obbiettivi e con i suoi metodi. Dopo le elezioni però – incalzano De Simone, Greco, Mancini e Palma tale discontinuità evocata a più riprese (tutti ricordiamo la volontà espressa da Caruso e dal Pd di portare all’attenzione della magistratura contabile e penale le scelte finanziarie e di bilancio sostenute dalle precedenti amministrazioni Occhiuto), ma purtroppo in questi due anni ad essere praticati, al di là delle dichiarazioni dei singoli,  sono atti amministrativi in chiara ed evidente continuità con le Amministrazioni precedenti. La  mancata riapertura del Viale Giacomo Mancini, la mancata operazione verità sui bilanci e la contabilità dell’ente, la mancata attivazione di procedure ad evidenza pubblica, la perpetrazione di incarichi fiduciari a famigliari, hanno di fatto appannato la spinta al cambiamento e al rinnovamento con cui la maggioranza di Centro Sinistra si era presentata alle elezioni.  Per questo è giunto il momento di arrivare ad una netta cesura col passato e ad una costruzione di una linea politica ed amministrativa che sia percepita come nuova e che abbia come riferimenti quei cittadini che hanno intravisto in questa amministrazione la volontà di voltare pagina. E questo dibattito alto deve vedere protagonista soprattutto il nostro partito: il Partito Democratico, attraverso i suoi dirigenti e i suoi iscritti. Dev’essere il Pd a promuoverlo, ad alimentarlo ed a sollecitarlo e, anche in questo caso, rompendo con l’esperienza precedente che ha visto nuclei ristrettì decidere per nome e per conto dell’intero partito. Per questo a più riprese, inascoltati, abbiamo chiesto la convocazione degli organismi e degli iscritti. Insistiamo anche perché non ci convincono le letture di quanti all’interno del Palazzo cercano di minimizzare sulla crisi in atto e di accontentarsi della gestione del potere quotidiano. Il Pd quando si trasforma da partito di popolo a comitati ristrettì di gestione (e gli esempi a riguardo sono tanti) perde la propria bussola, la propria idealità e i consensi. Ed è per questo che sentiamo il dovere – concludono De Simone, Greco, Mancini e Palma di richiamare alla vocazione fondativa compagni e amici del Pd».

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