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«Prima chiudo alcuni dossier, poi volentieri chiedo ai partiti aiuto con qualche delega»

Occhiuto spazia su più fronti: «Spiragli per il porto di Gioia Tauro. Sul dimensionamento scelte giuste perché vogliamo tutelare le aree interne»

Pubblicato il: 17/10/2023 – 11:55
«Prima chiudo alcuni dossier, poi volentieri chiedo ai partiti aiuto con qualche delega»

CATANZARO Sul dimensionamento scolastico la Regione ha fatto «una scelta strategica perché abbiamo deciso di salvaguardare le zone interne». Così il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, a margine di una conferenza stampa alla Cittadella: parlando con i giornalisti, Occhiuto ha poi fatto il punto su altri temi come il futuro del porto di Gioia Tauro – oggi il governatore sarà al flash mob contro la direttiva Ue sulle emissioni – e l’autonomia differenziata. Anche un passaggio politico relativo agli assetti della maggioranza di centrodestra nelle parole di Occhiuto, che ha confermato il percorso già indicato per il futuro: «Devo chiudere prima alcuni dossier per me strategici, dopo di che volentieri chiederò ai partiti di aiutarmi con qualche delega in più per gli assessori».

«Spiraglio» per il Porto di Gioia Tauro

Con riferimento al Porto di Gioia Tauro, Occhiuto ha spiegato: «Ho sentito ieri il ministro Pichetto Fratin con il quale sono stato in quotidiano contatto nelle ultime settimane, gli avevo chiesto di porre la questione della deroga per il porto di Gioia Tauro al tavolo dei ministri dell’Ue: lo ha fatto e lo ringrazio. Parrebbe che ci sia uno spiraglio. Non è semplice perché come al solito l’Italia si accorge degli effetti delle decisioni europee nella fase discendente, e non partecipa invece nella fase ascendente a produrre decisioni che rispettino l’ambiente ma che siano economicamente sostenibili».

«No a fughe in avanti sull’autonomia»

Sull’autonomia differenziata – ha poi osservato Occhiuto – «la mia posizione non cambia ma non deve cambiare nemmeno quella del governo e del ministro Calderoli. Io sono stato l’artefice della modifica del disegno di legge Calderoli prevedendo che l’autonomia differenziata si possa fare solo dopo aver assicurato il finanziamento dei Lep secondo i costi e i fabbisogni standard, non secondo l’ingiusto criterio. Nessuna fuga in avanti, quindi: prima vanno trovate le risorse per finanziarie i diritti sociali e civili a tutti i cittadini d’Italia, sia che vivano a Crotone sia che vivano a Sondrio. Quando ci saranno le risorse, un istante dopo va bene anche l’autonomia differenziata».

Il tema degli assetti alla Regione

Occhiuto ha poi aggiunto: «In questi due anni ho avuto sempre una maggioranza molto stabile e molto comprensiva, anche i partiti che mi sostengono hanno capito che possono aggregare il consenso se il governo regionale semina bene. Per seminare bene bisogna occuparsi del governo della Regione, non delle lottizzazioni. Vorrei che fosse chiaro a tutti quello che spesso viene manifestato poco, anche dalla stampa: che la Calabria è l’unica regione nella quale i direttori generali delle aziende, i direttori sanitari e amministrativi non vengono scelti sulla base di lottizzazioni. Di questo sono molto grato alla mia maggioranza, poi è evidente: ho tante deleghe, diventa davvero faticoso concludere la giornata, sto qui fino alle 11 di sera solitamente. Pertanto – ha proseguito Occhiuto – se avessi la possibilità di liberarmi di qualche delega, lo farei volentieri. Devo chiudere prima alcuni dossier per me strategici, come quello che riguarda il numero dei voli necessari per collegare la Calabria al resto dell’Italia, dell’Europa e del mondo, e altri dossier che riguardano l’ambiente, le grandi infrastrutture. Dopo di che volentieri chiederò ai partiti di aiutarmi con qualche delega in più per gli assessori».

«Scelte giuste sul dimensionamento scolastico»

Infine, il tema del dimensionamento scolastico, al centro di proteste e polemiche in questi ultimi giorni. «L’assessore Princi – ha concluso Occhiuto – è stata molto brava, perché ha ridotto i danni derivanti dalle nuove regole sul dimensionamento. Ha fatto una scelta strategica ma sono convinto che ha fatto bene, perché abbiamo deciso di salvaguardare le zone interne, le zone in cui è più presente il rischio di abbandono scolastico, in cui ci sono condizioni anche di mobilità più complesse, e questo ha indotto alla riduzione di alcune autonomie in realtà più grandi. Però pensate a quello che sarebbe successo se l’avessimo fatto in Comuni come Platì, San Luca, Africo, ecco secondo me in questi Comuni l’interesse della Regione dev’essere molto più alto». (c. a.)

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