COSENZA Continua il processo per l’ex assessore di Rende Pino Munno (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano), per il quale è stato disposto il giudizio immediato nell’ambito del procedimento scaturito dall’inchiesta “Mala Arintha”, coordinata dalla Dda di Catanzaro, che vede il coinvolgimento di 42 indagati, tra soggetti fisici e imprese. Nella scorsa udienza celebrata dinanzi il Tribunale di Cosenza vi è stata l’apertura del dibattimento, ieri – invece – è stato nominato il perito incaricato di trascrivere le intercettazioni. Si tratta di Nicola Zengaro. Nel procedimento si è costituito parte civile il Comune di San Vincenzo la Costa, rappresentato dall’avvocato Franco Sammarco. Si tornerà in aula nel 2024.
Nell’elenco delle accuse formulate a carico di Munno, vi è l’acquisto di materiali che sarebbero stati in uso all’indagato ma pagati con le tasse dei cittadini di Rende. Un’altra delle contestazioni mosse dagli inquirenti nei suoi confronti parte dalla «costruzione di un canile-cimitero per animali» formalmente di proprietà di un familiare del politico. Contesto nel quale «sono emerse diverse condotte – è l’accusa –, ritenute integranti delitti di peculato». L’assessore si sarebbe rifornito di «reti metalliche, motoseghe, pneumatici» da utilizzare per l’opera e di altri materiali «che, con il concorso dei dipendenti e amministratori della società in house Rende Servizi srl, sono stati acquistati dall’assessore Munno ma posti a carico della società pubblica». (f.b.)
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