CATANZARO Mondo scolastico nel caos e imbarazzo nel centrodestra. Il tema del dimensionamento scolastico crea scompiglio nella maggioranza di governo a livello nazionale e regionale, con un annuncio del senatore di FdI Ernesto Rapani che parla di una possibile deroga per la Calabria e la vicepresidente della Giunta Occhiuto, Giusi Princi, di Forza Italia, che lo contraddice.
E’ Rapani ad aprire la questione con un video sui social nel quale rivela di aver avuto numerose solfitazioni contrarie ad alcuni accorpamenti che sarebbero determinati dai piani di dimensionamento scolastico in Calabria, e spiega: «Con i colleghi della commissione, considerando che stiamo valutando il Decreto Caivano, all’interno del quale abbiamo previsto una deroga al parametro riferito al numero degli alunni, abbiamo ritenuto opportuno – dice nel video social Rapani – – proporre un emendamento e prevedere la deroga anche per tutte le regioni del Sud, così come previsto all’interno di Agenda Sud. Mi ritengo soddisfatto e ritengo che questo può essere un ottimo risultato».
«Il dimensionamento in Calabria segue il regolare iter di legge e non rientra nel Decreto Caivano. L’emendamento annunciato dal senatore Rapani, laddove fosse accolto, segue materie che non interessano il dimensionamento scolastico», è quanto precisa invece Giusi Princi, vicepresidente della Giunta regionale della Calabria con delega all’istruzione, “alla luce – si legge in una nota diffusa dall’Ufficio stampa della Regione – del disorientamento che si sta determinando in queste ore”. «L’emendamento presentato – chiarisce la vicepresidente della Giunta e che vede quale firmatario anche il senatore Rapani, chiede l’abolizione del limite numerico di alunni per classe nelle istituzioni scolastiche del mezzogiorno “Agenda Sud” (…senza nuovi oneri o maggiori oneri a carico della finanza pubblica). Pertanto, tale emendamento non ha nulla a che vedere con il dimensionamento scolastico che interessa, invece, solo i dirigenti scolastici e i direttori amministrativi, non interferendo in alcun modo sul numero di alunni per classe. La materia della composizione delle classi – sottolinea tra l’altro Giusi Princi – è normata dal Dpr 81/09, non è una prerogativa delle Regioni ma esclusiva competenza del Ministero e degli Uffici scolastici regionali».
«Il dimensionamento scolastico non si ferma in Calabria con l’emendamento firmato dal senatore Ernesto Rapani. Il meloniano è stato smentito dalla vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Istruzione, Giusy Princi, collezionando un’altra brutta figura». Lo afferma il capogruppo alla Regione del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise. «Secondo Rapani – prosegue – l’emendamento sottoscritto, inserito nel Decreto Caivano, avrebbe dovuto “prevedere la deroga” al dimensionamento scolastico ‘anche per tutte le regioni del Sud, così come previsto all’interno di Agenda Sud’. Tanto da ritenersi “soddisfatto” per questo “ottimo risultato”. Di fatto, la propaganda è stata stoppata sul nascere da Princi che ha subito chiarito: “Il dimensionamento in Calabria segue il regolare iter di legge e non rientra nel Decreto Caivano. L’emendamento annunciato dal senatore Rapani, laddove fosse accolto segue materie che non interessano il dimensionamento scolastico”. Una brutta notizia, certamente, per la pubblica istruzione. Ma le leggi non si cambiano a colpi di annunci menzogneri. Viene il dubbio comunque, che rappresenta anche il fatto più preoccupante, che un senatore della Repubblica possa disconoscere il contenuto degli atti che firma o peggio ancora, non riesca a decifrarne la portata. Ma tant’è». «Da parte mia e del Movimento 5 Stelle – conclude Tavernise – ci sarà sempre ferma opposizione a questa legge che mira a far cassa sulla cultura. E ci troveremo sempre in prima fila per chiedere maggiori investimenti per la pubblica istruzione e maggiori attenzioni per i territori più fragili. Per questo motivo venerdì 20 ottobre scenderemo in piazza Salotto, a Corigliano Rossano, per partecipare alla manifestazione di protesta contro il dimensionamento scolastico voluto dal Governo e messo in atto dalla Provincia di Cosenza senza rispetto delle linee guida e senza concertazione alcuna». (redazione@corrierecal.it)
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