CROTONE La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la gestione dei tre concorsi, ma a convincere il vice presidente della Provincia di Crotone, Giuseppe Fiorino, a dimettersi dall’incarico è stato il tentativo di emarginazione da parte del presidente Sergio Ferrari e di alcuni consiglieri eletti nella maggioranza (non tutti). Tra i consiglieri potrebbero esserci rappresentanti di Crotone (principalmente) e del territorio. Fiorino si è rifiutato di dare indicazioni in tal senso, anche quando è stato incalzato dal giornalista. Le dimissioni sono legate, quindi, alle scelte fatte dall’amministrazione provinciale su dimensionamento scolastico, concorsi e altro, mantenendo ai margini il vice presidente. Il tentativo di marginalizzazione sarebbe partito da tempo, tanto è vero che Fiorino si era già dimesso una prima volta nel mese di dicembre del 2022. Quelle dimissioni sono state, poi, ritirate perché c’è stato l’appello dell’intera Giunta. C’era stato un impegno a rivedere il modo di rapportarsi, ma evidentemente la promessa non è stata, poi, mantenuta. Per chiarire la situazione Fiorino ha convocato una conferenza stampa, che si è tenuta nella sala consiliare del Comune. Fiorino è anche consigliere comunale di opposizione di Crotone. Ha scelto la sede del Comune per rimarcare la presa di distanza dalla maggioranza alla Provincia, ma anche per ribadire la centralità della città. Su questo aspetto il vice presidente dimissionario è stato chiaro: «Il ruolo della città non può essere subalterno a quello del resto del territorio». Come minimo devono essere alla pari. L’attuale maggioranza, invece, ha dimenticato l’apporto elettorale che Ferrari ha avuto per la sua elezione. La città è stata determinante. Al voto di secondo livello di due an ni fa, a Crotone la lista che sosteneva Ferrari ha ottenuto il 50% dei consensi, nonostante il suo avversario fosse il sindaco della città pitagorica, Vicenzo Voce. Crotone, quindi, ha sostenuto Ferrari due volte: «Quando è stato candidato per conto della coalizione di centrodestra e quando ha avuto i voti dei consiglieri comunali». «Quel patto stipulato per l’elezione di Ferrari e per fare vincere il centrodestra sarebbe dovuto durare sino alla fine, ma così non è stato». Forino ha anche ricordato i risultati raggiunti grazie al lavoro svolto. Fra le tante questioni ha sottolineato la nomina del commissario per la bonifica da parte del governo nazionale. Quella nomina, a parere di Fiorino, è avvenuta grazie al coinvolgimento del parlamentare della Lega Domenico Forgiuele. C’erano state già tante avvisaglie politiche sul progetto di isolare il vice presidente, che sono diventate certezze quando è stata convocata la riunione per discutere della proposta del dimensionamento scolastico. A quella riunione il presidente Ferrari si è presentato con una proposta che penalizzava Crotone e la «città merita rispetto». Le autonomie scolastiche della città contenute nella proposta erano otto in tutto: quattro per le scuole di primo grado e quattro per quelle di secondo grado. Il vice presidente non è stato coinvolto nelle scelte da fare, che erano evidentemente state decise altrove. Il progetto di dimensionamento redatto, senza il contributo del vice presidente, sarebbe stato anche proposto, in prima battuta, ai dirigenti scolastici in un incontro. Nel suo racconto alla stampa Fiorino dice di avere contestato i dati e di avere ottenuto un cambio importante perché nella seconda bozza le proposte per Crotone sono diventate 14: sette primo grado e sette secondo grado. Non tutte le proposte di Fiorino sono state però accolte. Si sono registrati, comunque, comportamenti non confacenti soprattutto per il concorso della “discordia”. «Non ho condiviso il metodo e le mie considerazioni sono rimaste inascoltate e quando succede questo si insinua il dubbio», ha sottolineato Fiorino. Ha usato i termini «leggerezze e superficialità», per meglio inquadrare la situazione che si è venuta a creare con la gestione del concorso della “discordia”. A questo proposito, Fiorino ha detto di avere saputo del concorso due giorni prima che fosse pubblicato il bando. «Due sono le cose – ha evidenziato – o gli uffici hanno operato senza coinvolgere la parte politica oppure si sono interfacciati solo con Ferrari». Ha fatto anche riferimento alla propria consorte che aveva presentato domanda di partecipazione e che, poi, ha deciso di non partecipare anche se l’eventuale acquisizione dell’idoneità le serviva per fare carriera nella pubblica amministrazione di cui è dipendente. «E’ un concorso nato e gestito male». Punta il dito contro Ferrari e dice: «Se mi avesse coinvolto gli avrei suggerito di convocare una conferenza stampa per pubblicizzare il concorso». Si è dimesso dalla carica di vice presidente ma continuerà a fare il consigliere provinciale e quello comunale e lavorerà per costituire una coalizione di popolari-liberali avendo come modello quello messo in campo dal presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto.
Non ne parla nessuno, nemmeno Fiorino, ma la notizia sembra certa. La Procura della Repubblica presso il tribunale di Crotone ha aperto un fascicolo con l’obiettivo di scoperchiare eventuali illegalità commessi nella gestione del concorso della “discordia”. Si racconta, infatti, che rappresentanti delle forze dell’ordine si sono recati presso gli uffici della Provincia per acquisire le carte. La procedura concorsuale, nel frattempo, è stata ritirata in autotutela per «problematiche di natura tecnica». Sarebbe interessante capire se la procedura concorsuale è stata annullata prima o dopo la visita degli investigatori.
Probabilmente il mese di marzo i consiglieri comunali e i sindaci della provincia di Crotone saranno convocati per eleggere il nuovo consiglio all’ente intermedio. Fiorino, lo ha detto oggi, è già all’opera per dare vita ad una coalizione che si pone in alternativa a Ferrari. Una coalizione di popolari-liberali che si presenterà al voto con una propria lista di consiglieri. In questo raggruppamento ci saranno espressioni politiche che due anni fa hanno portato alla elezione di Ferrari, che continuerà a fare il presidente per altri due anni. Solo i consiglieri restano in carica per due anni, perché il presidente ha quattro anni di consiliatura. Se dovesse avere successo, l’area che vuole metter in piedi Fiorino potrebbe mettere in serie difficoltà il ruolo del gruppo che si riconosce in Ferrari.
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