REGGIO CALABRIA Cosa hanno in comune la Tesoreria della Regione, il principio di leale collaborazione con il governo, la forestazione, il ruolo del Formez nelle procedure di selezione di personale dell’ente e Calabria Etica? Hanno in comune il fatto di rientrare tutti nella stessa proposta di legge regionale. Arriva in Consiglio regionale un’altra “Omnibus”, un altro provvedimento che contiene di tutto di più, secondo una tecnica diventata ormai di moda in questa legislatura. A presentarla sono i capigruppo della maggioranza di centrodestra (Comito, Crinò, De Nisi, Graziano, Gelardi e Neri) ed è – se la memoria non inganna – la settima legge “Omnibus” depositata in questi due anni di attività a Palazzo Campanella.
In tutto sono 20 gli articoli di cui si compone questa proposta di legge, in buon parte ispirati dalla necessità di venire incontro – in forza del principio di leale collaborazione istituzionale – ai rilievi del governo ed evitare l’impugnazione davanti la Corte Costituzionale. Ma c’è anche una norma che abroga la previsione di un’unica Tesoreria regionale che – si legge nella relazione – «invece di favorire (in termini di economie di scala) la Regione e tutti gli enti, aziende, agenzie regionali, comprese le aziende del servizio sanitario regionale, li penalizza perché l’intero gruppo sconta l’insostenibilità delle ingenti immobilizzazioni finanziarie richieste all’affidatario». O ancora la norma che, alla luce dell’elevato numero di partecipanti a una procedura di selezione alla Regione per “113 posti di categoria D per la Regione Calabria”, prevede di «procedere alla nomina di una sottocommissione e al pagamento da parte di Formez delle competenze spettanti alla stessa il cui ammontare viene quantificato in euro 120.000,00». O una norma che dispone misure a sostegno delle attività di forestazione con uno stanziamento di 11,7 milioni. O infine la norma che dispone la proroga della liquidazione della fondazione in house Calabria Etica al 30 giugno 2024.
Tutto questo è dunque previsto in questa proposta di legge dei capigruppo di maggioranza, tra l’altro già calendarizzata in tempi record nella seduta della prima Commissione del Consiglio regionale di venerdì, segno che il centrodestra verosimilmente le voglia dare una corsia preferenziale e voglia portarla in aula il prima possibile, forse già lunedì. Una proposta di legge che viene rubricata come le altre “Omnibus” come “manutenzione normativa”, una tecnica che invece spesso configura un “patchwork” o un calderone indistinto con norme e temi senza alcun nesso logico tra di loro. In alcuni casi si tratta di disposizioni necessarie per adeguare la normativa regionale alla normativa nazionale, in alcuni casi di disposizioni necessarie ad aggiornare testi ormai anacronistici o ad affrontare una particolare scadenza o urgenza, ma in altri casi si tratta di disposizioni la cui ratio oggettivamente non si afferra. Ora, la tecnica della “omnibus” sicuramente risponde anche a un’esigenza di razionalizzazione e semplificazione normativa ma sicuramente non favorisce la comprensione e l’omogeneità dei testi legislativi. Tanto più che in una riunione di maggioranza di alcuni mesi fa si era convenuto di ridurre al massimo il ricorso alle “Omnibus”. Ma evidentemente non è così. (c. a.)
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