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A Bagnara e Mormanno due tra le migliori trattorie d’Italia secondo la 50 Top di Luciano Pignataro

Altri 5 bistrot calabresi, moderni ma a conduzione familiare, sono inseriti tra i 68 indirizzi italiani nella prestigiosa guida dei ristoranti 2024

Pubblicato il: 20/10/2023 – 19:42
A Bagnara e Mormanno due tra le migliori trattorie d’Italia secondo la 50 Top di Luciano Pignataro

Sono Taverna Kerkyra (Bagnara, nella foto) e Osteria del Vicolo (Mormanno) le uniche due insegne calabresi inserite nella classifica delle migliori trattorie e bistrò moderni 2024: il responso arriva dalla Guida ai migliori ristoranti italiani 2024 di Luciano Pignataro, una delle più attendibili e rispettate, oltre che prestigiose, nel panorama della critica enogastronomica italiana e internazionale (Pignataro, wine&foodblogger e tra i massimi esperti di pizza in Italia, recensisce da anni anche le migliori pizzerie italiane nel mondo).
A proposito del ristorante di Fulvio Dato, collocato al 34esimo posto, si legge: «Sempre lì, sempre uguale nella sua originale proposta che da oltre 40anni parla di contaminazione. Quella della quale oggi ognuno si fa un vanto. Cucina calabrese e greca insieme, ingredienti di due diverse culture mixati in maniera sorprendente e attuale, diventato piatti icona meta di pellegrinaggio da ogni dove. Anche e soprattutto quando non erano i social ma il passaparola a dettare le rotte e, in questo caso, a portare fino alla punta dello stivale. Pochi tavoli e ambiente da taverna marinara per godere di frittelle di cozze e tzatziki, farfalle allo yogurt o del sarago agrodolce alla corfiota».
Per quanto riguarda invece la trattoria della famiglia Armentano nel cuore del Parco nazionale del Pollino, Pignataro scrive che «dagli anni ’60 sempre lì, in un vicoletto di Mormanno, pittoresco borgo del Pollino. Una cucina fatta di territorio e cultura, passione e calore familiare, ingredienti del territorio e vini scelti con cura. La signora Pina, oggi come allora, è ancora tra i fornelli supportata dai figli Vincenzo e Francesco, quest’ultimo che si divide in sala con la moglie Catia, professione “ostessa”. Zuppe di lenticchie di Mormanno, di fagiolo poverello bianco o cece “nostrano”, melanzane o peperoni ripieni come si faceva una volta, salumi e formaggi locali, la pasta fatta in casa e quando c’è, il tartufo del Pollino. Da private la pizza, in particolare la 3/C capocollo, caciocavallo, cardoncelli». Osteria del Vicolo si piazza al 48esimo posto della ambitissima 50 Top.

E le altre magnifiche cinque

Soddisfazione anche per 5 ristoranti calabresi segnalati tra le Trattorie/Bistrò Moderni Eccellenti, 68 indirizzi distinti «che vanno a comporre la spina dorsale della ristorazione italiana» ovvero – spiegano i curatori Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere – «aziende familiari, spesso aperte da diverse generazioni»: si tratta di A Casalura (Cirò Marina), Catasta Pollino (Morano Calabro), Pecora Nera (Albi), Timo restaurant (Reggio Calabria) e Trattoria la Quercia (San Nicola Arcella).

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