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Sanità, Occhiuto: «Servono più riforme che risorse. E in Calabria resta tanto da fare»

Il governatore al 25esimo anniversario dell’Università di Catanzaro: «Anche a livello nazionale bisogna migliorare l’aspetto del reclutamento»

Pubblicato il: 20/10/2023 – 19:52
Sanità, Occhiuto: «Servono più riforme che risorse. E in Calabria resta tanto da fare»

CATANZARO «Quando ho raccolto questo paziente in una condizione di coma da tanti anni di commissariamento la sanità in Calabria non aveva nemmeno un bilancio. Si parlava di della contabilità della sanità calabrese come di una contabilità orale, c’erano aziende che non chiudevano il proprio bilancio da 10 anni. Abbiamo riconciliato i conti, abbiamo ricostruito la contabilità, abbiamo fatto gli stati patrimoniali delle aziende, abbiamo chiuso i bilanci di queste aziende dimostrando che è possibile anche in Calabria governare la sanità. Certo, siamo molto indietro sui livelli essenziali di assistenza, dobbiamo colmare questo ritardo». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo alla celebrazione del 25esimo anniversario dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

«In due anni risultati ma c’è ancora tanto da fare»

Il presidente Occhiuto all’Umg

«Siamo indietro – ha aggiunto Occhiuto – anche per un deficit di capacità organizzativa che abbiamo registrato sia nella struttura di vertice, nel Dipartimento, sia nelle aziende sanitarie. Siamo molto in basso nel punteggio Lea perché non vengono alimentari i flussi, perché nelle aziende e nel Dipartimento manca un sistema amministrativo che sovrintenda a questa attività. Per questo abbiamo deciso di costituire Azienda Zero, che dovrebbe essere l’azienda che vicaria il deficit di capacità amministrativa che c’è a monte del Dipartimento e di molte aziende.

Oggi prima che arrivasse il ministro Schillaci abbiamo presentato un altro risultato straordinario, che è quello di aver espletato un concorso regionale per medici dell’area emergenza urgenza bandito per 233 posti al quale hanno partecipato 450 candidati: è un risultato straordinario perché dovunque chi si occupa del governo della sanità deve fare i conti ogni giorno con le difficoltà del reclutamento. In Calabria – ha ricordato il governatore – le difficoltà legate al reclutamento sono state anche molto più gravi che in altre regioni perché abbiamo oggettivamente una sanità meno attrattiva, eppure quei numeri sono un risultato straordinario, che abbiamo ottenuto grazie al lavoro svolto in questi mesi perché per la prima volta abbiamo utilizzato un percorso che ci ha consentito di utilizzare tutte le le innovazioni normative che il ministro Schillaci ha prodotto in silenzio in questi mesi, cioè la possibilità di dare ai medici che vengono a lavorare nei pronto soccorso dei vantaggi in termini di carriera e la possibilità per gli specializzandi di partecipare di più a questi concorsi». Occhiuto ha poi evidenziato: «Un altro risultato che vorrei ricordare – l’abbiamo ottenuto insieme, Regione e Università Magna Graecia – è stato quello di aumentare il numero delle borse di specializzazione. Stiamo cercando di governare la sanità pensando anche al futuro, a formare i medici per il tempo in cui io non sarò più presidente o il rettore di oggi non sarà più rettore, ma chi governa ha la necessità di pensare anche al futuro e dovrà lasciare la sanità in altre mani. E allora abbiamo finanziato 84 borse di specializzazione, con 16 milioni di euro della Regione, che si aggiungono alle oltre 250 che il governo ha finanziato all’università calabrese: è un risultato importante, che abbiamo conseguito grazie a un rapporto improntato al principio della leale collaborazione tra la Regione, l’università e il governo nazionale. C’è molto da fare in Calabria: certo, in due anni abbiamo già fatto molto di più che in passato – obiettivamente non era difficile – ma non dobbiamo essere soddisfatti di questo, perché rispetto a quello che ancora c’è da fare per restituire il diritto alla cura ai calabresi abbiamo fatto ancora poco, c’è davvero da fare ancora tantissimo per ricostruire un sistema che abbiamo trovato in condizioni comatose».

«Si parli più di riforme che di risorse»

Secondo Occhiuto tuttavia «c’è da fare molto anche a livello nazionale: devo riconoscere al ministro Schillaci che è riuscito a ottenere dal governo quello che il ministro insieme ai presidenti di Regione aveva chiesto. Avevamo chiesto un incremento del fondo sanitario nazionale che c’è stato, perché al 2,3 miliardi previsti nella precedente legge di bilancio si sono aggiunti altri tre miliardi Ma ha ragione il ministro Schillaci a dire che il problema della sanità in Italia e anche in Calabria non è solo un problema di risorse – certo le risorse sono necessarie – ma il nostro problema è riformare il sistema della sanità, che per tanti hanno non è stato riformato. Per tanti anni il governo della sanità è stato percepito raid decisori nazionali come un tema di serie B, il ministero della sanità era visto di seconda o terza fascia, poi è arrivata la pandemia e ci siamo resi conto di come il governo della sanità sia importante e degli errori fatti nella programmazione dei bisogni dei cittadini. Abbiamo costruito un sistema in cui i medici sopportano sacrifici straordinari e poi sono pagati peggio di altri. Su queste cose c’è ancora molto da fare, sulle riforme che servono a rendere attrattivo il lavoro del personale medico e sanitario c’è ancora molto da fare. Ringrazio Schillaci che si sta impegnando molto in questa direzione. A giugno 2022 contestai in modo molto acceso il ricorso alle cooperative dei gettonisti in Calabria, e Schillaci è stato il primo ministro ad aver messo un argine a questa distorsione. In questo paese – ha concluso Occhiuto – si parla troppo spesso di risorse senza parlare delle riforme che occorrono per rendere produttiva la spesa delle risorse. E io sono contento che il ministro Schillaci stia dando un approccio diverso al governo della sanità e che ci sia un rapporto così positivo tra il governo nazionale e quello regionale sulla sanità». (c. a.)

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