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Spari contro la casa di un giornalista, ex senatore leghista ascoltato per 6 ore dall’Antimafia

Alberto Filippo si è dichiarato innocente di fronte ai pm della Dda del Veneto. È accusato di aver commissionato l’agguato alla ‘ndrangheta

Pubblicato il: 20/10/2023 – 12:20
Spari contro la casa di un giornalista, ex senatore leghista ascoltato per 6 ore dall’Antimafia

VENEZIA Quasi sei ore di interrogatorio. L’imprenditore vicentino ed ex senatore della Lega Alberto Filippi si è sottoposto volontariamente alle domande dei pubblici ministeri della Dda del Veneto Stefano Buccini e Lucia D’Alessandro. Filippi è accusato di essere il mandante dei cinque colpi di pistola che, nell’estate del 2018, furono esplosi contro l’abitazione del giornalista Ario Gervasutti, ex direttore del Giornale di Vicenza, oggi capo redattore de Il Gazzettino. A riportare la notizia è proprio il quotidiano veneziano che rivela anche le dichiarazioni dei legali (Cesare Dal Maso e Renzo Fogliata) del patron di Unichimica: «Ogni nostra eventuale dichiarazione arriverà dopo quella data», «Siamo soddisfatti». Filippo, dopo essere stato espulso dalla Lega, è passato alla Destra di Storici per dirsi poi simpatizzante di Fratelli d’Italia.  
L’episodio attribuiti a Filippo emergerebbe dalla chiusura di un filone d’inchiesta della Procura antimafia di Venezia sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta calabrese tra Vicenza e Verona, con un corollario di estorsioni, rapine, sequestri di persona, emissione di false fatture, minacce, violenze private e truffa. Tra le 43 persone finite sotto la lente di ingrandimento dell’antimafia figura anche Filippi. I pm contestano all’imprenditore tre capi d’imputazione, relativi a due diverse vicende. La prima risale al 16 luglio 2018, quando sconosciuti esplosero contro l’abitazione di Gervasutti cinque colpi d’arma da fuoco senza conseguenze. Uno degli indagati, Santino Mercurio, 65 anni, di Isola Capo Rizzuto, avrebbe confessato ai magistrati di aver compiuto l’atto intimidatorio, dopo lunga preparazione, indicando come mandante Filippi. Secondo gli inquirenti, l’atto intimidatorio sarebbe stato commissionato allo scopo di “punire” Gervasutti per una serie di articoli che aveva dedicato all’azienda di Filippi, la Unichimica, in relazione alle polemiche su un cambio di destinazione d’uso di un’area di proprietà dell’imprenditore. Il nome di Filippi quale mandante dell’agguato avrebbe trovato conferma in alcune intercettazioni telefoniche. Ieri, nel corso del suo interrogatorio, Filippi si è dichiarato innocente.

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