CATANZARO La vicenda che ha portato, ieri pomeriggio, all’arresto in carcere dell’avvocato Pierpaolo Greco, 48 anni, curatore fallimentare della fondazione Betania di Catanzaro e ai domiciliari per l’avvocato Pasquale Barbieri, 66 anni, partirebbe da una richiesta di 50mila euro, avanzata dagli indagati per porre fine a una fase di stallo tra la società palermitana Karol spa e la fondazione Betania di Catanzaro, inserita nel circuito del settore socio assistenziale. In sostanza, secondo le indagini, la ragione per la quale sarebbe stata avanzata l’illecita richiesta di denaro al presidente di Karol spa, l’avvocato Marco Zummo, era per “fluidificare” un accordo che consentisse a Karol di continuare a gestire gli asset di Betania per i quali esisteva già un accordo che era in corso di rinegoziazione a seguito del fallimento della fondazione catanzarese.
In particolare Barbieri avrebbe avanzato la proposta per conto di Greco.
Ricevuta questa “imbasciata”, un paio di mesi fa, Zummo si è immediatamente rivolto ai militari della Guardia di finanza di Catanzaro. Le indagini del Nucleo economico finanziario delle Fiamme gialle, coordinate dal sostituto procuratore Domenico Assumma e dal procuratore aggiunto Giulia Pantano, sono scattate immediatamente attraverso ampie indagini tecniche e servizi di osservazione e pedinamento.
Gli investigatori avrebbero monitorato Barbieri mentre intascava una prima tranche di 25mila euro.
Ieri pomeriggio è scattato l’arresto in flagranza nel momento in cui Pasquale Barbieri consegnava al curatore fallimentare Pierpaolo Greco parte della somma, ovvero 10mila euro.
In seguito, nel corso delle perquisizioni negli studi dei due legali, è stato possibile individuare e sequestrare la restante somma del prezzo del reato (15mila euro).
Il provvedimento pre-cautelare di arresto sarà oggetto di richiesta di convalida da parte del giudice per le indagini preliminari. La vicenda si è mostrata subito particolarmente complessa e sarà oggetto di verifica processuale in contraddittorio con la difesa. Pierpaolo Greco e Pasquale Barbieri, accusati di concussione, sono difesi, rispettivamente, dall’avvocato Francesco Iacopino e dall’avvocato Valerio Murgano.
Non è uno che se le tiene Marco Zummo. Basta fare una piccola ricerca si Google per imbattersi in precedenti denunce che il presidente di Karol spa aveva già sporto, denunce che avevano portato ad un altro arresto in flagranza di reato. Il giornale on line Il gazzettino di Sicilia, nel 2019 pubblica la notizia dell’arresto per estorsione del presidente di un centro diagnostico con l’accusa «di avere chiesto una mazzetta per concedere il nulla-osta all’azienda che aveva rilevato un laboratorio d’analisi che faceva parte del suo consorzio».
La notizia viene commentata positivamente dal presidente di Sos Impresa – Rete per la Legalità Regione Sicilia, il quale sottolinea il fatto che «l’operazione si è resa possibile solo grazie alla immediata reazione di uno degli associati di Sos Impresa, l’avvocato Marco Zummo, presidente della Karol spa – noto gruppo che gestisce diverse strutture sanitarie – che, assistito da Sos Impresa, ha sporto denuncia consentendo l’arresto in flagranza…». (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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