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Porto di Gioia a rischio, la road map del Pd per scongiurare la chiusura

Picierno, Irto, Bruno Bossio e Mammoliti incontrano Agostinelli. L’ipotesi di un patto tra i porti colpiti dalla direttiva europea Ets

Pubblicato il: 21/10/2023 – 13:41
Porto di Gioia a rischio, la road map del Pd per scongiurare la chiusura

GIOIA TAURO Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, ha ricevuto l’europarlamentare Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo, del Pd, il segretario regionale e senatore dem Nicola Irto, membro della Commissione Trasporti al Senato, l’onorevole Enza Bruno Bossio e il consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti nei locali dell’Ente a Gioia Tauro per una riunione tecnica in merito della direttiva europea 2023/959 Ets. Nel corso dell’incontro, il presidente Agostinelli ha illustrato le caratteristiche tecniche dello scalo portuale di Gioia Tauro, primo porto di transhipment d’Italia e tra i principali del mar Mediterraneo, che sta vivendo un momento di forte crescita in termini di traffici movimentati, di investimenti infrastrutturali e di nuove assunzioni del personale. «Gli effetti distorsivi della direttiva Ue – ha spiegato Agostinelli – interromperebbero lo sviluppo del nostro porto, che offre lavoro a circa 4000 lavoratori, tra dipendenti diretti e impiegati nell’indotto. A tale proposito – ha continuato Agostinelli – abbiamo inviato la nostra proposta al Governo, alla Regione Calabria e a tutte le Istituzioni competenti, compresa l’Unione Europea, che è quella di parificare i 5 porti europei, interessati dalla Direttiva Ue, che hanno caratteristiche di percentuali di trasbordo pari o superiori al 65%, ai porti nord africani che sono stati equiparati ai porti europei in funzione antielusiva».

Nel corso dell’incontro, l’europarlamentare Pina Picierno e il senatore Nicola Irto hanno ipotizzato una possibile road map rapida per arrivare a una concertazione tra tutti i porti europei, che si trovano nella stessa situazione, attraverso un eventuale incontro tra i rappresentanti delle autorità portuali e un incontro con il vicepresidente esecutivo per l’European Green Deal, Maroš Šefčovič, a Bruxelles. «Abbiamo dato assoluta disponibilità – ha concluso Agostinelli – a partecipare sia alla interlocuzione coi colleghi presidenti delle Autorità portuali interessate sia ad una riunione con il vicepresidente Maroš Šefčovič a Bruxelles».  Tra gli altri, presenti alla riunione, hanno preso parte i rappresentanti delle principali sigle sindacali e i sindaci dei Comuni di Gioia Tauro, San Ferdinando, Palmi e Cittanova. 

L’intervento della delegazione Pd

Ecco le impressioni della delegazione del Pd. Pina Picierno, vicepresidente dell’Europarlamento, ha osservato: «C’è stata una impotenza generale e una distorsione che va corretta. Ci siamo assunti l’impegno di volerla risolvere il problema e ho messo a disposizione il mio impegno personale e dell’istituzione che rappresento. C’è una finestra. Quella del 31 dicembre, perché i co-legislatori hanno preso seriamente la questione dei porti di transito tra cui c’è Gioia Tauro, e infatti si sono impegnati a produrre entro il 31 dicembre un atto delegato che chiarisce la questione dei porti di transito, quindi attendiamo la valutazione della Commissione. Siamo al lavoro per fare in modo che l’atto delegato sia comunque un tampone rispetto alla distorsione, nella direzione della buona proposta del presidente dell’autorità portuale. Riguarda non solo Gioia Tauro ma tutti i porti dell’area mediterranea all’interno dell’Ue, Spagna, Portogallo, Italia, Malta: dico questo perché è stato importante fare la mobilitazione locale ma è necessario alzare il livello dell’attenzione e della mobilitazione a livello europeo. Ho promosso un incontro con il commissario Maroš Šefčovič, che è al corrente ed è animato dalla volontà di risolvere il problema  anche incontrando gli attori coinvolti e mi auguro anche il governo italiano perché in tutta questa storia ancora non abbiamo ascoltato una parola di chiarezza del governo italiano, Noi – ha osservato Picierno – abbiamo scelto un profilo serio in questa vicenda, ma bisogna ricordare che  il 30 aprile 2023 ci fu il voto favorevole anche del governo italiano: lo dico perché dobbiamo evitare le ipocrisie e insieme dobbiamo risolvere il problema. Siccome direttiva era delicata e i legislatori ne erano consapevoli, è già stata prevista l’iporesi la necessità di un review della direttiva entro 18 mesi, fine 2024: ovviamente è tardi e dobbiamo risolvere il problema prima. Poi ricordo che comunque ogni direttiva europea va recepita, quindi il ruolo del Parlamento e del governo è un ruolo decisivo e in sede di recepimenti si potranno fare tutte le considerazioni necessarie per eliminare la distorsione. Confido in una soluzione seria della questione confidando che tutti lavoriamo insieme.  Noi siamo motivati, e il governo deve chiarire la sua posizione, credo che sia possibile un’intesa, nell’interesse non è solo del territorio ma dell’intero Paese, perché la questione non è solo calabrese ma è italiana. Ho anche proposto un incontro a livello europeo con tutte le autorità portuali nella stessa situazione».  A sua volta Irto ha ricordato che «insieme ai sindacati abbiamo assunto l’impegno di promuovere un incontro con il governo ma che sia un incontro che garantisca intanto che non ci sia un colpo mortale nei confronti del porto di Gioia Tauro ma anche che ci sia un impegno  vero del governo sul porto stesso. E’ necessario che poi si riveda, nella legge di bilancio o nel Milleproroghe, l’idea  bizzara di fare la  Zes unica del Mezzogiorno, perché – lo dicono anche esponenti di governo e del centrodestra  – tanti temono che penalizzerà Gioia Tauro.  Mi sembra poi inaccettabile che ci siano figure di primo piano di questa regione che dicono che la direttiva sia immodificabile:  non è così. La direttiva – ha specificato Irto – dev’essere recepita dal Parlamento e nelle commissioni competenti si possono  fare osservazioni di merito che possono portare a una soluzione e magari accogliere la proposta del presidente dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, quella di estrapolare Gioia Tauro dagli altri porti italiani e inserirlo nella logica di altri porti del Mediterraneo. E’ il governo che deve scegliere: o Gioia Tauro è una priorità per l’Italia o non lo è».

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