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CREMA&AMAREZZA

Cosenza schizofrenico, questo Catanzaro può sognare

I Lupi resuscitano la Samp, Aquile sempre più mature. Il Crotone sorride dopo l’esonero-non esonero di Zauli, la Reggina perde e fa ricorso

Pubblicato il: 23/10/2023 – 9:00
di Francesco Veltri
Cosenza schizofrenico, questo Catanzaro può sognare

Nell’attesa che la star del momento Fabrizio Corona tiri fuori dal suo cilindro “macho” conigli e calciatori di serie B (ha assicurato che anche in cadetteria ce ne sono a bizzeffe che hanno scommesso come Fagioli e Tonali), Catanzaro, Cosenza e tutte le squadre di A e B sono tornate a fare parlare di sé per ciò che combinano sul campo. I giallorossi hanno ripreso da dove si erano fermati: altri tre punti e secondo posto in classifica. Male il Cosenza, riuscito nell’impresa di rimettere in piedi una Samp con dei limiti evidenti.
In C il passo indietro del Crotone sull’esonero di Lamberto Zauli è stata la notizia della scorsa settimana. Un fatto più unico che raro nel panorama pallonaro. Raro più che altro perché a chiedere alla proprietà pitagorica il reintegro immediato dell’allenatore romano è stata la squadra al completo, e ancora più raro perché quella richiesta è stata esaudita. Resta da capire, però, in tutta questa narrazione romantica di coraggio, audacia, dietrofront, conferenze stampa surreali e familiari e assunzioni di responsabilità da prima pagina di giornale, quanto ci sia di già rotto nel rapporto tra tecnico-dirigenza e calciatori. In vista di eventuali nuove turbolenze ambientali, la vittoria convincente di sabato contro il Foggia basterà a suggerire maggiore equilibrio e coerenza all’interno della società? In D il nuovo passo falso casalingo dell’Lfa Reggio Calabria contro il Sant’Agata (1-2) allontana ulteriormente gli amaranto di Trocini dal sogno promozione, a cui forse in città credono in pochi. Il club ha però fatto reclamo al direttore di gara (e presenterà ricorso al Giudice sportivo) poiché gli avversari avrebbero violato la norma sulla «presenza e permanenza in campo di un numero minimo di giocatori under». Il giudizio, quindi, resta sospeso.

Il Catanzaro è sempre sul pezzo

Vivarini alla vigilia aveva detto di temere la partita contro la FeralpiSalò. Per la voglia di rivalsa dell’avversario (anch’esso neo promosso) dopo un inizio di stagione negativo e per la sosta di campionato che avrebbe potuto rallentare mentalmente la marcia decisa dei suoi ragazzi. Frasi di circostanza? Può darsi. Di certo, difficoltà di sorta a parte, il Catanzaro l’altro ieri ha dimostrato ancora una volta di essere una macchina quasi perfetta. Il quasi riguarda sempre la debacle casalinga contro il Parma (con l’aggiunta del grave infortunio di Situm) che aveva fatto temere al popolo giallorosso che quello potesse essere l’inizio di un percorso più modesto. Invece, proprio a partire da quel pomeriggio disastroso, le Aquile sono riuscite a svoltare, fino a convincersi di potersela giocare alla pari con chiunque e fino in fondo per un obiettivo che, almeno al momento, non è peccato chiamare serie A.


Crema: se si vogliono elencare i numeri da big dei giallorossi (21 punti, 18 gol fatti, 6 successi e una sola sconfitta in 10 gare), si rischia quasi di riprodursi fino alla noia in un’esposizione di aggettivi entusiastici e poco originali. Però, sinceramente, che dire di nuovo di un team che in poche giornate si è trasformato, a furor di popolo e commenti specializzati, da sorpresa a certezza assoluta? Niente, non c’è da dire altro. Bisogna soltanto applaudire tutti. Da Vandeputte che meriterebbe già la A, alla difesa ritornata solida, dal trio d’attacco Iemmello (rifinitore)-Donnarumma (in crescita)-Biasci (ancora in gol), fino ad arrivare a Vivarini, il saggio di questa storia. L’allenatore esperto che, dopo anni di gavetta e poche gioie personali, è consapevole di potersi giocare a viso aperto l’occasione della vita. «Guardare adesso la classifica – ha detto – può crearci solo dei problemi. A marzo vedremo».
Amarezza: non può esistere amarezza in una squadra che la serie B non la vedeva da oltre quindici anni e che in B non sembra affatto una matricola. Il Catanzaro versione estate/autunno sembra molto di più di una squadra di categoria e, persino quando commette superficialità in fase di non possesso (per dirla sempre alla Vivarini), concede spazi nelle ripartenze e occasioni banali agli avversari, dà comunque l’impressione di essere sempre sul pezzo. Nascondersi, a questo punto, non è più possibile.

L’esultanza di Vandeputte dopo il gol

Il Cosenza ha resuscitato la Sampdoria

Il Cosenza, in un sol colpo, è riuscito a resuscitare il diversamente energico Andrea Pirlo e la Sampdoria. Entrambi si giocavano qualcosa (il campione del mondo la panchina e la sua squadra la faccia) dopo ben quattro sconfitte a “Marassi”, una delle quali proprio con il Catanzaro. La prestazione dei Lupi di Caserta, forse più per l’ambiente caldo (anche per merito dei 1200 tifosi rossoblù arrivati in Liguria) che per la forza dell’avversario, è stata troppo nervosa. Poca incisività sotto porta e i soliti errori davanti a Micai che hanno rimarcato i limiti strutturali nel reparto arretrato.

I tifosi del Cosenza a “Marassi”

Crema: un discreto primo tempo in cui forse il Cosenza avrebbe potuto affondare il colpo e poi il crollo nella ripresa, nonostante la traversa colpita da Tutino. Difficile salvare qualcuno in casa rossoblù. Qualcosa però sì: il tifo. Giunti in massa a Genova, i tifosi cosentini hanno incitato la squadra dall’inizio alla fine, intraprendendo anche una accesa sfida di cori e sfottò con i rivali blucerchiati.
Amarezza: quest’anno il Cosenza non è debole come nel passato, l’attacco probabilmente è uno dei più attrezzati del torneo (dopo le recenti annate fa quasi effetto dirlo, ma è così), però è schizofrenico. Può vincere e perdere con chiunque. Della gara con la Samp resta però una piccola amarezza per il gol del vantaggio di Borini. Nell’azione che ha portato alla concessione del rigore, l’attaccante di casa è apparso ai più in fuorigioco. Ma al di là di questo, il salto di qualità atteso dalla piazza cosentina non si è visto. (redazione@corrierecal.it)

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