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Dodaro si dimette da segretario dello Spi Cgil Calabria. «Con Ianni a Cosenza sindacato più debole»

Due le cause della sua scelta: il nuovo ospedale cosentino a Rende e la solidarietà espressa all’ex vicesindaco Maria Pia Funaro

Pubblicato il: 23/10/2023 – 11:51
Dodaro si dimette da segretario dello Spi Cgil Calabria. «Con Ianni a Cosenza sindacato più debole»

CATANZARO «Mi sono dimesso dalla carica di segretario regionale dello Spi Cgil della Calabria e da tutti gli organismi sindacali. Da membro dell’assemblea Cgil Calabria, dell’assemblea regionale Spi Cgil Calabria, dell’assemblea generale Cgil Cosenza, dell’assemblea generale Spi Cgil Cosenza e da segretario lega Spi Cgil Cosenza». L’annuncio è di Giannino Dodaro che evidenzia come la sua sia stata «una decisione particolarmente sofferta, ma che ho ritenuto necessaria proprio per il futuro di un sindacato in cui ho creduto ed in cui voglio continuare a credere. Per questa stessa ragione rendo pubbliche le mie dimissioni sulle quali ed intorno alle quali mi auguro si apra un dibattitto ed una riflessione per riportare l’attenzione sul ruolo e sui valori del sindacato, a cui sin da giovanissimo ho legato la mia storia familiare, personale e professionale, scendendo sempre in prima linea da semplice iscritto prima e ricoprendo incarichi prestigiosi nel tempo. La mia idea di Cgil è quella che esprime da anni lo stesso segretario nazionale Landini e che è basata sulla necessità di avere un sindacato che, attuando un metodo di partecipazione e democrazia interna, sia indipendente e autonomo dalla politica per portare avanti non solo la battaglia per garantire i diritti dei lavoratori e dei pensionati ma anche per contribuire alla ricostruzione di un pensiero politico e di uno stato sociale equo e solidale. Questa idea sta venendo meno con l’avvento alla Cgil di Cosenza del segretario generale Massimiliano Ianni (che ho sostenuto e me ne assumo ogni responsabilità), e di una parte del suo direttivo». «Senza andare troppo lontano nel tempo – continua Dodaro –due sono i fatti che non si possono accettare. Il primo è riconducibile all’iniziativa pubblica dal titolo “Il piano di riordino della rete ospedaliera e territoriale: l’analisi e le proposte della Cgil di Cosenza” a seguito del quale la Cgil di Cosenza, per il tramite del segretario regionale Cgil Medici, Franco Masotti, ha reso pubblica la sua posizione di essere favorevole all’allocazione del nuovo ospedale Hub di Cosenza a Rende in prospettiva di costruire un’azienda ospedaliera universitaria. Una posizione assunta da un gruppo ristretto di dirigenti sindacali, senza la convocazione dei necessari organismi per come stabilisce lo Statuto e senza, quindi, una previa riflessione collegiale sul tema. Riflessione tanto più necessaria perché la nuova posizione espressa dalla Cgil di Cosenza smentisce quella assunta negli ultimi anni dal sindacato, durante la segreteria di Umberto Calabrone, indirizzata all’allocazione a Vaglio Lise del nuovo ospedale. Peraltro, la posizione della Cgil di Cosenza è stata presa dopo oltre un anno dalla delibera del Consiglio Comunale di Cosenza che ha individuato Vaglio Lise come sede del nuovo Ospedale Hub di Cosenza, in contrapposizione, dunque, al più alto organismo di rappresentanza dei cittadini, in quanto eletto proprio dagli stessi. Il secondo episodio intollerabile è la recente solidarietà espressa dalla Cgil di Cosenza nei confronti dell’ex vicesindaco Maria Pia Funaro, definendo la revoca dell’incarico alla stessa da parte del sindaco Franz Caruso, un atto “di epurazione”. Una dichiarazione ed una posizione del tutto inopportuna per un sindacato che non può e non deve essere politicizzato ed interessato a fare opposizione su scelte che non gli competono ed essendo, peraltro, prerogativa del Sindaco. Tant’è che anche il Pd, partito di riferimento della Funaro, non ha inteso esprimere alcun tipo di solidarietà alla propria iscritta. E non mi si venga a parlare di democrazia e libertà, termini abusati dall’attuale segreteria generale della Cgil di Cosenza per come dimostra la vicenda sull’allocazione del nuovo ospedale di Cosenza su cui mi sono già espresso. Detto ciò – conclude Dodaro – sono ancora fortemente convinto che la Cgil, nella sua autonomia e senza stupide divisioni, possa dare un contributo prezioso per la conquista dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e dei pensionati, ancora negati, e per la costituzione di uno stato sociale forte, pubblico ed universale».

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