REGGIO CALABRIA «Stiamo lavorando per superare le criticità e lo stiamo facendo avendo risvegliato il paziente dal coma e avendo iniziato a farlo camminare come mai è stato nei 12 anni precedenti». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto nel question time in Consiglio regionale, un question time che ha di fatto rappresentato per Occhiuto l’occasione per fare una sorta di punto generale sullo stato della sanità calabrese rispondendo alle interrogazioni presentate soprattutto dai consiglieri regionali di opposizione Raffaele Mammoliti (Pd) e Antonio Lo Schiavo (Misto).
Da parte di Occhiuto un focus sui medici cubani, sull’Asp di Vibo Valentia, su Azienda Zero e sulla sanità privata. «I medici cubani che hanno lavorato a Reggio Calabria – ha esordito Occhiuto – sono lì da 7-8 mesi e pur in una sanità complicata non c’è stata una sola protesta da parte dei pazienti sulla qualità dei medici che hanno lavorato lì, perché abbiamo utilizzato anche dei protocolli che ci hanno consentito l’inserimento dei medici cubani nel modo più appropriato. Non è che arrivano e vengono subito mandati nel pronto soccorso: si verifica che intanto abbiano la capacità per relazionarsi e poi vanno nel pronto soccorso. Così è stato anche a Vibo, così vorrei che fosse per gli altri medici che potremmo prendere sempre da Cuba e potrebbero aiutarci nell’emergenza urgenza, li potremmo usare anche per rendere medicalizzate le ambulanze o nell’assistenza territoriale. Si sta ragionando anche nella direzione di rendere ulteriormente utile l’apporto dei medici cubani». Occhiuto ha poi aggiunto: «Mi si dice che forse non c’è la corrispondenza tra la mia azione e e le azioni dei dirigenti sui territori. Il sistema è in coma anche perché manca capacità amministrativa. Mammoliti e Lo Schiavo provengono da una provincia dove anche all’interno dell’Asp c’è la necessità di approfondimenti in ordine a eventuali infiltrazioni come c’è stata in moltissimi comuni della provincia. Qualcuno dice: “si mettono i generali”: sì, soprattutto in alcune realtà forse è utile che ci sia un generale che abbia anche competenze in materia sanitaria perché ha governato la sanità militare, perché dev’essere in qualche modo anche nella condizione di poter verificare che non si ripetano pratiche del passato che hanno seriamente compromesso la funzionalità amministrativa come all’Asp di Vibo. E devo dire – ha poi proseguito il presidente della Regione – che ho fiducia nel fatto che proprio la presenza di questi dirigenti possa essere un argine verso fenomeni che dobbiamo insieme debellare. Sì, sono estremamente convinto della bontà della scelta fatta a esempio per l’Asp di Vibo, per la quale ho scelto un generale con grandi competenze mediche. La legge mi imporrebbe di nominare solo commissari ma io l’ho fatta modificare dal Parlamento, e oggi possono nominare commissari e direttori generali. Allora, laddove ci sono le condizioni per nominare un direttore generale e per restituire normalità alla gestione dell’azienda sanitaria lì è giusto nominare un direttore generale. Laddove invece ci sono problemi di diverso genere, forse lì – ha spiegato Occhiuto – è utile tenere un commissario». Il presidente della Regione lascia presagire che da qui a breve potrebbero essere adottate decisioni anche drastiche sulla gestione dell’Asp vibonese?.
Occhiuto ha quindi ricordato che «nelle ultime settimane siamo riusciti a fare qualcosa per a prima volta in Calabria: un concorso unico, attraverso il modello di Azienda Zero, perché il deficit di capacità amministrativa che ho nel Dipartimento e a valle nelle aziende lo devo colmare in qualche modo e lo devo colmare con Azienda Zero. Se non avessimo fatto Azienda Zero non avremmo potuto fare il concorso unico per i medici, non avremmo potuto fare l’acquisto centralizzato dei mezzi per emergenza urgenza. Certo, non l’abbiamo fatto con Azienda Zero perché ancora non ha gli uffici e il personale per farlo, ma l’abbiamo fatto seguendo il suo modello: Azienda Zero l’ha disposto e si è avvalso di un’altra azienda. Se non avessimo costruito questo modello, tra 10 giorni non avremmo avuto 60 ambulanze, tra tre mesi non avremmo avuto le 100 ambulanze, non avremmo avuto nemmeno quel concorso, che era stato bandito per 220 posti e ha avuto 440 domande a Catanzaro, cosa mai successa in Calabria e difficilmente succede in Italia. L’abbiamo fatto – ha sostenuto il presidente della Regione Calabria – perché siamo stati più bravi? No io, ma il commissario dell’Asp che ha utilizzato tutte le innovazioni normative dell’ultimo mese, e ha fatto un concorso finalmente attrattivo, aperto anche agli specializzati e abbiamo avuto più domande dei posti messi a bando. È chiaro che servono i medici ma stiamo lavorando per superare le criticità e lo stiamo facendo avendo risvegliato il paziente dal coma e avendo iniziato a farlo camminare come mai è stato nei 12 anni precedenti».
Un’interrogazione del Pd riguardava poi in particolare i ristori Covid alla sanità privata. «Io – ha aggiunto Occhiuto – sto cercando di rafforzare quanto più possibile la sanità pubblica, e in questa direzione vanno il concorso per il personale di emergenza urgenza e l’accelerazione sulla dotazione di tecnologie, e utilizzare il privato convenzionato come supporto al pubblico per quello che il pubblico non riesce a fare. Però stiamo guardando soprattutto al rafforzamento del settore pubblico della sanità, certo a differenza del passato cerchiamo di dare certezza a chi fa impresa, per questo stiamo pensando a fare accordi triennali. Chi fa questa interrogazione prima ci criticava perché avremmo favorito spesso i privati ma poi si lamenta del fatto che non davamo i ristori Covid ai privati. La legge prevede che i ristori si possono dare se c’è un equilibrio finanziario, e non si possono dare i ristori per il 2020 perché nel 2020 c’era un disavanzo, nel 2021 e 2022 c’è un avanzo di amministrazione e questi ristori potrebbero essere dati. Noi abbiamo trasferito le risorse alle aziende sanitarie perché quantifichino la parte dei ristori erogabili in base alla legge nazionale, il 90%, le aziende stanno procedendo e dopo l’accertamento dell’equilibrio di bilancio possono procedere a condizione che quantifichino la spesa. Trovo singolare però che a volte si firmino interrogazioni che vanno in una direzione e poi quando il governo regionale fa il provvedimento questo viene contestato». In conclusione, Occhiuto ha poi osservato: «Rispetto alle critiche che si muovono al governo della sanità a volte si difetta di onestà intellettuale. Facciamo finta che il sistema sanitario calabrese sia esso stesso un paziente, ebbene il sistema sanitario calabrese che ho preso in cura dopo 12 anni di commissariamento era ridotto in coma, questo paziente l’ho risvegliato e quando un paziente si risveglia da un coma c’è bisogno di un periodo di riabilitazione intensiva e poi estensiva. Io registro critiche alla gestione commissariale, che magari in passato non erano mai state mosse, come se fosse possibile subito far camminare uno che è uscito dal coma: io non ho la bacchetta magica e come ho risvegliato il paziente riuscirò a farlo uscire dalla riabilitazione, con buona pace di chi ritiene che si possono fare miracoli». (c. a.)
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