CATANZARO «È stato appena arrestato in Val di Susa, il latitante Luca Mazzaferro, figlio di Ernesto Mazzaferro che con le mie denunce ho fatto condannare con sentenze passate in giudicato. Cosa devo aspettare ancora perché si capisca che il livello di pericolo e rischio per me e la mia famiglia è rimasto concreto e attuale, non solo in Calabria, ma anche nei luoghi di dimora abituale?». A lanciare l’allarme è l’imprenditore e testimone di giustizia Pino Masciari che ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica.
«È scandaloso – continua Masciari – che periodicamente si tenti di revocarmi la scorta, nonostante questi gravissimi segnali di attualità del rischio di vita per me, mia moglie e i miei figli. Chi ha il dovere di vigilare sa bene che sono ancora accerchiato dalle persone che ho fatto condannare e se non da loro in prima persona, dai loro affiliati, dai loro figli, che hanno proseguito sulle orme dei padri, in quello stesso contesto criminale, che li vede ancora fortemente presenti non solo sul territorio calabrese ma in tutta Italia e anche oltre i confini nazionali. L’arresto di oggi – evidenzia ancora Masciari – lo conferma ancora una volta. L’ho gridato in tutti modi e in tutte le sedi. La tutela mia e della mia famiglia deve essere garantita ovunque, sempre, senza se e senza ma, perché la ‘ndrangheta non dimentica e la portata delle mie denunce, come è evidente, continua ad essere ancora infinitamente attuale».
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